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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2013 alle ore 18:06.

Da noi come in Francia, sigarette elettroniche vietate nei luoghi pubblici, bando che si accompagna ad alcuni paletti per l'utilizzo delle e-cig fra i giovani e le categorie a rischio, come le donne in gravidanza. èQuesta la raccomandazione contenuta nel parere non vincolante trasmesso oggi dal Consiglio superiore di sanità (Css) al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, cui spetta la decisione finale sugli eventuali limiti al fumo elettronico.

Il parere redatto dalla III sezione del Css coordinata dal professor Walter Ricciardi (tra i temi di sua competenza, anche la tutela igienico-sanitaria dei fattori di inquinamento) è ispirato «alla migliore evidenza scientifica, alla protezione delle fasce deboli (minori e donne in gravidanza) e alle azioni del governo francese». In particolare, spiega una nota ufficiale del ministero che conferma il ricevimento del parere, il Consiglio superiore propone di vietare l'utilizzo delle sigarette elettroniche nelle scuole (per non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo) e di regolamentare la pubblicità per evitare il rischio di induzione al tabagismo. Quanto alle ricariche, il suggerimento è che queste siano dotate di una chiusura di sicurezza a prova di bambino. Lo ha reso noto il ministero della Salute.

Per gli esperti ministeriali le sigarette elettroniche dovrebbero quindi rientrare tra i
medicinali "per funzione", e segnalano l'opportunità di raccomandare che le sigarette non siano utilizzate in gravidanza o in allattamento. Il ministero dovrebbe poi costituire un tavolo permanente per raccogliere dati sul fenomeno e-cig, in base ai quali «progettare iniziative informative sui potenziali pericoli legati all'uso di questi strumenti e promuovere attività di ricerca e studio sui vari aspetti della problematica». Da mantenere poi il divieto di vendita ai minori di anni 18, mentre dovrebbero essere riviste sia l'etichettatura che le informazioni fornire al cittadino, sia per le sigarette elettroniche che per le cartucce di ricarica, sviluppando al tempo stesso un monitoraggio dei
possibili sovradosaggi da nicotina attraverso gli interventi effettuati dalle strutture di Pronto Soccorso del Sistema sanitario nazionale.

Il Consiglio -che si è riservato di riesaminare la questione non appena si rendano disponibili a livello nazionale e internazionale nuovi e rilevanti elementi - invita dunque il ministero ad allineare il nostro paese alle decisioni appena prese in Francia. Oltralpe, il ministro della Sanità ha infatti da poco vietato l'uso delle e-cig nei luoghi pubblici e ha istituito un sistema di autorizzazioni per la vendita dopo la diffusione di uno studio effettuato da un docente di Pneumologia dell'Università Pierre et Marie Curie di Parigi, secondo il quale la sigaretta elettronica non é completamente sicura e sana. I divieti che il ministero potrebbe promuovere in uin prossimo futuro vanno ad incidere su un fenomeno di moda: in base ai dati diffusi nel corso della Giornata mondiale anti Tabacco, sarebbero ben 500mila gli italiani passati dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica, ma solo il 10% di loro é riuscito a smettere di fumare.

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