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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2013 alle ore 14:28.

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Senato, scontro sull'ordine del giorno M5S per portare la Concordia a Palermo - Il progetto di rimozione

Portare il relitto della Costa Concordia a Palermo per ridare lavoro ai Cantieri navali che fanno capo a Fincantieri strappandolo a Piombino. E' il progetto del movimento Cinque Stelle che si è concretizzato in un ordine del giorno che ha avuto l'ok al Senato - ma il Pd smentisce - e su cui dunque i senatori Cinque Stelle hanno raccolto adesioni trasversali. Ordine del giorno, di cui è primo firmatario Maurizio Santangelo, che impegna il governo «a valutare attentamente la scelta della struttura più idonea a livello nazionale per accogliere il relitto della nave per procedere alla demolizione della stessa». L'ordine del giorno che ha avuto via libera dal Senato impegna infatti il governo anche «ad adottare ogni opportuna iniziativa volta ad affrontare e superare definitivamente la situazione di crisi che interessa l'area, garantendo il rilancio delle prospettive occupazionali e produttive» «Non possiamo cantare vittoria – afferma Santangelo – ma è di sicuro un passaggio importante. Noi di certo non abbasseremo la guardia. Anzi. Sulla questione abbiamo presentato pure un'interpellanza che andrà in aula entro fine mese».

Secondo gli esponenti del movimento Cinque Stelle si allontanerebbe l'ipotesi di portare il relitto della Concordia a Piombino: un decreto del governo Monti, sostengono i senatori del movimento Cinque Stelle, avrebbe spianato la strada verso la Toscana per la demolizione della carcassa, sebbene la struttura, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, sarebbe tutt'altro che attrezzata per questo genere di lavori. Quel decreto avrebbe stanziato 90 milioni di euro.

«Sarebbe una scelta folle ed antieconomica - dice il deputato regionale M5S Sergio Tancredi, primo firmatario di una mozione presentata all'Ars dai deputati regionali Cinque Stelle - per impegnare il governo regionale a mettere in pratica tutte le iniziative possibili per dirottare i lavori a Palermo, una delle poche strutture del Mediterraneo in grado di portarli a compimento».

Un analogo provvedimento che caldeggiava la candidatura dei Cantieri navali siciliani è stato presentato pure alla Camera dai deputati dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle: «Spendere male il denaro pubblico – afferma Tancredi - è sempre un male, farlo in tempi di crisi devastante è criminale. Tra l'altro per attrezzare adeguatamente Piombino pare ci vogliano tre anni, quando Palermo sarebbe in grado di operare praticamente da subito».

E', quest'ultimo, solo uno degli aspetti che farebbero pendere la bilancia a favore dei cantieri navali di Palermo. Ci sono poi i vantaggi economici in termini di risparmio per lo Stato: «A Palermo - spiega Francesco Piastra della Fiom-Cgil - non c'è alcun bisogno di nuovi interventi e dunque lo stato può benissimo risparmiare i 90 milioni che invece sarebbero necessari altrove. Nel capoluogo siciliano, dove la banchina è già attrezzata per accogliere questo tipo di nave, non verrebbe fatta la demolizione del relitto ma verrebbero fatti i lavori preparatori e a catena arriverebbero anche altri lavori dalla possibile costruzione di una chiatta riutilizzando i cassoni che servono a trasportare la Concordia. In generale questi lavori potrebbero dare una prospettiva occupazione a buona parte dei lavoratori oggi in cassa integrazione. E' chiaro che questi lavori possono solo dare sollievo alla drammatica situazione occupazionale e non risolvono certo il problema».

Il Pd precisa: il Governo non ha assunto questo impegno
"Leggiamo sul Sole 24Ore online che nell'ambito dell'esame del decreto legge sulle emergenze sarebbe stato approvato un ordine del giorno di alcuni senatori del Movimento 5 Stelle, primo firmatario Maurizio Santangelo, che impegna il governo a portare il relitto della Costa Concordia ai cantieri navali Fincantieri di Palermo. In qualità rispettivamente di relatore al provvedimento e capogruppo del Pd nella commissione Lavori pubblici, ci sentiamo in dovere di smentire questa notizia: il governo non ha assunto questo impegno nell'aula del Senato". Lo dicono i senatori del Pd Stefano Esposito,vicepresidente della Commissione Lavori pubblici e relatore al decreto emergenze e Marco Filippi, capogruppo del Pd nella Commissione Lavori pubblici. "L'ordine del giorno in questione, infatti - spiegano ancora Esposito e Filippi - impegna l'Esecutivo a 'valutare la scelta della struttura più idonea per accogliere il relitto della nave Costa per la demolizione' e ad 'adottare ogni opportuna iniziativa per affrontare la crisi dei cantieri navali di Palermo', senza che i due obiettivi siano in alcun modo collegati. E' dunque davvero una forzatura, da parte dei colleghi di M5S, rivendicare un esplicito impegno dell'Esecutivo allo spostamento della Concordia presso i cantieri di Palermo. Nell'ordine del giorno non è scritto questo e, per quanto ne sappiamo, il governo valuterà dove spostare il relitto per la sua demolizione".

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