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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2013 alle ore 13:45.

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«Lascio con un sentimento misto: amarezza perché abbandono la magistratura dopo 25 anni; entusiasmo per questa nuova avvenutra politica». Lo ha detto Antonio Ingroia, leader di Azione Civile, durante una conferenza stampa nella quale ha annunciato l'Assemblea Nazionale del nuovo soggetto politico in programma per il 22 giugno. «Firmerò le mie dimissioni il 18 ad Aosta dove restituirò le chiavi del mio ufficio al mio capo, Marilinda Mineccia», ha precisato. La sua, ha detto, è stata «la decisione più sofferta dei miei 54 anni».

Il provvedimento del Csm è stato politico
«Il provvedimento del Csm é stato politico, non c'é spazio per me e il mio modo di fare magistratura. Chi tocca certi fili muore Non potevo aspettare le decisioni di merito della giustizia amministrativa che si sarebbe pronunciata a febbraio del 2014. Non potevo aspettare così tanto tempo», ha aggiunto. La Procura generale della Cassazione ha disposto l'11 giugno l'avvio di un'azione disciplinare a carico di Ingroia per avere continuato a svolgere attività politica anche dopo il rientro in ruolo nella magistratura. La decisione dopo la segnalazione obbligata del procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia.

Mineccia: scelta obbligata
«Avendo lui continuato a far attività politica credo che la situazione sia obbligata», è il commento all'annuncio di Ingroia del procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia. «Mi aspettavo questa decisione - ha aggiunto il procuratore - in considerazione degli ultimi sviluppi, Ingroia è stato qui e mi aveva detto che avrebbe fatto un passo indietro rispetto alla politica poi ha incominciato di nuovo a far politica tanto che ho dovuto fare una segnalazione».

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