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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2013 alle ore 15:00.
L'ultima modifica è del 17 giugno 2013 alle ore 10:47.

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Brunetta: Letta ha preso impegno su Iva, sarà mantenuto
«Dove troviamo i soldi per scongiurare l'aumento dell'Iva? Lo abbiamo già detto Fassina ed io - afferma Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervistato da Sky Tg24 -. Dal decreto pagamenti ci saranno 40 miliardi in più di pagamenti, quindi 40 miliardi in più di fatture. Queste fatture pagano l'Iva, e non erano state conteggiate nei tendenziali. Questo è un gettito incrementale di sette-otto miliardi che arriveranno». «Certo - sottolinea l'ex ministro - il gettito Iva va male, ma due miliardi di euro che servono per questa seconda parte del 2013 si trovano o da questa fonte o da altre fonti, basti pensare che sono 800 i miliardi della spesa corrente nel nostro Paese: non si possono trovare due miliardi?». Letta, conclude Brunetta, ha detto più volte che quello per il blocco dell'Iva «è un impegno del governo, questo impegno sarà mantenuto. Basta con questi messaggi irresponsabili. Basta».

Franceschini: il lavoro viene prima di Imu e Iva
Ma Zanonato non è l'unico a frenare sullo stop all'aumento dell'imposta. In un'intervista al Corriere della Sera, Dario Franceschini ricorda che «dopo il decreto del fare in cima a tutto c'é da affrontare la disoccupazione giovanile». Il lavoro - è il messaggio lanciato dal ministro dei Rapporti con il Parlamento - viene prima di Imu e Iva.

Fassina preme per il congelamento dell'aumento Iva
C'è invece chi, sempre tra le file del Partito democratico, esprime una posizione diversa e lascia aperto qualche spiraglio. Il viceministro all'Economia Stefano Fassina, ad esempio, sottolinea, in un'intervista a L'Unità, che dopo il via libera da parte dell'esecutivo del decreto "del fare" è necessario bloccare l'aumento dell'imposta. «Una soluzione possibile - spiega Fassina -passa per l'accelerazione sul pagamento della pubblica amministrazione dei debiti alle imprese. Pagando realmente e subito fatture per 15 miliardi raccoglieremmo tassa, tramite la stessa Iva, per almeno un paio di miliardi. Una cifra che ci permetterebbe di sospendere l'aumento dell'Iva fino a fine anno e di eliminarlo definitivamente con la Legge di stabilità in autunno».

Confcommercio lancia l'allarme: da aumento impatto negativo sul Pil
Intanto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in un'intervista al Messaggero, lancia l'allarme: il rialzo di un punto percentuale di Iva avrebbe «un impatto disastroso. Tra l'altro l'aumento di gettito sarà molto inferiore al previsto. La base imponibile - continua Sangalli - si ridurrà a causa della naturale contrazione dei consumi dovuti all'aumento del prezzo finale. I minori consumi interni avranno effetti negativi sulla produzione e quindi sul Pil. Anche l'occupazione, a parità di altre condizioni, rischia di subire effetti negativi (An.C.)».

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