Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 13:17.

My24
Cipro, quello che si temeva tre mesi fa sta già accadendo

Quello che si temeva tre mesi fa, sta già accadendo. Il piano di salvataggio per Cipro, ideato per evitare che Nicosia uscisse dalla zona euro, non sembra più in grado di risolvere la crisi finanziaria che ha stritolato una delle più piccole economie dell'Eurozona. Occorre, dunque, ripensare completamente il piano che, in marzo, prevedeva un prestito di 10 miliardi da parte della Troika 8Ue-Bce-Fmi) erogabile se fossero state rispettate precise condizioni, tra cui una copertura di ulteriori 7,5 miliardi da parte di Nicosia. Cifra che doveva essere ricavata soprattutto attraverso il prelievo forzoso sui conti correnti superiori a 100mila euro presso la Cyprus Bank e la Laiki Bank, (quest'ultima chiusa), i due maggiori istituti di credito del Paese che rappresentano quasi l'80% del sistema bancario cipriota.

Lo ha annunciato, con una lettera inviata all'Unione europea la scorsa settimana, lo stesso presidente cipriota Nicos Anastasiades. Precisando che la ristrutturazione delle due banche, gravemente danneggiate dalla crisi greca, "è stata implementata senza un'attenta preparazione".

"L'economia sta vivendo una profonda recessione, che porterà a un ulteriore incremento della disoccupazione e che sta rendendo il processo di consolidazione fiscale molto più difficile", ha scritto Anastasiades, aggiungendo: "Vi chiedo con urgenza di riprendere in considerazione le possibilità, in modo da individuare una percorso fattibile per Cipro e la sua popolazione".

Le severe restrizioni alle transazioni bancarie, predisposte dal Governo per scongiurare un'emorragia di capitali, avrebbero soffocato l'economia reale. Tali drastiche misure erano entrate in vigore il 28 marzo, quando, dopo 12 giorni di chiusura, erano stati riaperti gli istituti di credito.

Senza contare che, a oggi, non si sa ancora quanto costerà il piano di salvataggio ai correntisti di bank of Cyprus con depositi superiori a 100mila euro. Sembra molto più di quanto si pensasse. Perché fonti informate da Cipro spiegano che la fuga di capitali, iniziata qualche settimana prima del piano di salvataggio, sarebbe continuata anche nei giorni caldi delle trattative, nonostante la chiusura degli istituti di credito, e perfino nel periodo successivo, quando erano già entrate in vigore le restrizioni bancarie. Un'emorragia che potrebbe aver ridotto sensibilmente la liquidità a disposizione della Bank of Cyprus.

Se ciò fosse confermato, si tratterebbe di una pessima notizia per correntisti che hanno depositi superiori ai 100mila euro (di cui una buona parte sarebbero stranieri, soprattutto russi e britannici). Anche perché lo scorso 12 aprile Nicosia aveva fatto sapere che il deterioramento dell'economia (per quest'anno si parla di una potenziale recessione fino al 10 per cento) aveva provocato un aumento dei costi per il piano di salvataggio da 17,5 a 23 miliardi di euro. Anziché sborsare 7,5 miliardi , Nicosia avrebbe dunque dovuto reperire 13 miliardi.

L'appello di Anastasiades non sembra aver smosso la Commissione europea: La zona euro non ha intenzione di cambiare i termini del piano di salvataggio, hanno precisato a Reuters tre commissari europei.

Nella lettera il presidente non chiede esplicitamente più soldi ma fa capire che l'economia cipriota non è in grado di ripartire a fronte delle condizioni poste per il ricevimento del prestito da 10 miliardi da parte della Troika. Le possibilità che si arrivi a una revisione del piano non sembrano incoraggianti.

«Non c'è nessuna possibilità di una revisione, ma ne discuteremo giovedi», ha spiegato uno dei commissari. Un altro ha escluso la possibilità di cambiamenti a breve termine ma non ha escluso una rinegoziazione dei termini a medio termine, sulla falsariga delle misure prese nell'ambito dei due salvataggi della Grecia.

Domani i ministri delle Finanza della zona euro discuteranno della lettera in una riunione a Lussemburgo, in attesa poi del Consiglio europeo del 27-28 giugno.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi