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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2013 alle ore 19:36.

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Il ministro Idem si dimette: «Aggressioni e insulti, volevo lasciare da giorni» - La procura di Ravenna apre fascicolo

La ministra per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, Josefa Idem, ha presentato le sue dimissioni al presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, che le ha accolte. «Ho tenuto duro come ministro, come "persona" mi sarei dimessa da tempo», ha spiegato Idem in una nota.

«Come ministro - ha commentato Idem - ho tenuto duro in questi giorni perché in tanti mi avevano detto che questi momenti fanno parte del "gioco". La "persona" Josefa Idem, già da giorni invece, si sarebbe dimessa a causa delle dimensioni mediatiche sproporzionate della vicenda e delle accuse aggressive e violente, nonché degli insulti espressi nei suoi confronti. Quando sono salita dal presidente Letta avevo già maturato la decisione di dimettermi, ma ho comunque voluto condividere con lui l'attenta valutazione del quadro venutosi a creare ed esporgli la scarsa rilevanza di quanto imputatomi. Confermo quindi le mie dimissioni, augurando buon lavoro al Presidente del Consiglio Enrico Letta al quale rinnovo la mia più profonda stima».

Un'ora a colloquio con il premier Letta. Il premier: emergerà rigore morale
È durato oltre un'ora, questa sera, il colloquio tra il ministro Idem e Letta. Un lungo incontro, tenutosi a Palzzo Chigi, durante il quale l'olimpionica ha presentato le sue dimissioni al presidente del Consiglio. «Ho preso atto della volontà irrevocabile del ministro Idem di rassegnare le dimissioni - ha dichiarato il premier -. Sono convinto che emergeranno rapidamente, e in tutta la loro limpidezza, la correttezza e il rigore morale che conosco essere fra i tratti distintivi di Idem e per i quali l'ho scelta e le ho chiesto di entrare far parte del governo».

«Spero - prosegue il presidente del consiglio nella nota diffusa da Palazzo Chigi - che sia salvaguardata ora la vita privata sua e della sua famiglia. A Josefa esprimo il più sincero ringraziamento per questi 50 giorni di lavoro comune, nei quali ha avuto modo di dimostrare qualità politiche e amministrative che al governo del Paese sarebbero state utilissime. Ho informato il Presidente della Repubblica delle dimissioni del ministro Idem e della mia volontà di comunicare al prossimo Consiglio dei Ministri la redistribuzione delle sue deleghe all'interno dello stesso Consiglio».

M5S: «Un atto dovuto»
Il M5S, che nei giorni scorsi ha fatto pressing sul caso Idem, dichiara invece che «La canoa ministeriale di Josefa Idem si è ribaltata. Le dimissioni del ministro, sono un gesto dovuto verso i cittadini italiani che hanno regolarmente pagato l'Ici prima l' Imu poi». «Un caso quello che ha portato alle sue dimissioni - afferma Nicola Morra portavoce capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato -, sollevato politicamente in primis dal Movimento 5 Stelle con le interrogazioni in consiglio comunale a Ravenna firmate dal consigliere Pietro Vandini, proseguito con l'interrogazione in Senato lo scorso martedì ed in seguito la presentazione della mozione di sfiducia che ora non sarà più necessaria».

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