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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2013 alle ore 23:30.
L'ultima modifica è del 25 giugno 2013 alle ore 16:54.

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Tra Letta e Berlusconi tregua per il governo, accordo sul rinvio per l'Iva - La grana degli F35 - Biancofiore: Marina, il nostro Renzi

Aumento Iva congelato per tre mesi, con un impegno a un ulteriore congelamento per altri tre, fino a dicembre 2013. La soluzione, messa a punto dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, e attesa sul tavolo del consiglio dei ministri convocato alle 8,30 di mercoledì mattina, è stata confermata dal punto di vista politico durante il lungo incontro serale tra Enrico Letta e Silvio Berlusconi.

Questa mattina, all'esame del Governo, c'è anche il decreto lavoro: 500 milioni alla decontribuzione per l'assunzione dei giovani al Sud, con una soglia di 650 euro al mese all'incentivo per le imprese. Si va verso meno vincoli per l'inserimento nel mercato del lavoro, con interventi per semplificare contratti di lavoro a chiamata e a progetto. Il pacchetto arriva complessivamente a un miliardo con gli altri 500 milioni destinati alla social card, ai tirocini nel Mezzogiorno e ad altre misure per chi si mette in proprio.

Tregua sul governo, accordo sul rinvio Iva

I temi dell'Iva e del lavoro sono stati affrontati durante l'incontro, iniziato con una cena poco dopo le 21 e protrattosi fino a mezzanotte, tra Enrico Letta e Silvio Berlusconi. Il faccia a faccia era già previsto indipendentemente dalla sentenza del tribunale di Milano che ha condannato in primo grado il Cavaliere a sette anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Insieme al leader del Pdl sono arrivati, in macchina entrando dall'ingresso posteriore di palazzo Chigi, il segretario del Pdl e ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e Gianni Letta.

L'incontro serale tra Letta e Berlusconi è stato definito «cordiale e positivo» sia da fonti di Governo sia da fonti del Pdl. «È andata bene - così, secondo le prime agenzie, ha detto il premier al termine dell'incontro - è stata una buona discussione sull'Europa, sul tetto del 3% e sul rilancio dell'economia. Anche la lunghezza dell'incontro mi pare dimostri che non c'è volontà di rompere».

Di certo la cena è servita a raggiungere un equilibrio sui temi economici più urgenti: per l'Iva si profila un congelamento di tre mesi, con l'impegno a un successivo stop fino a dicembre. Le risorse potrebbero venire dall'Irpef.

Il lavoro e la Ue

Dopo aver incontrato Mario Monti e il segretario del Pd Guglielmo Epifani, il presidente del Consiglio ha quindi illustrato al Cavaliere la strategia che il governo italiano metterà in campo durante il Consiglio europeo, giovedì e venerdì a Bruxelles. Sul tavolo del vertice europeo l'unione bancaria e, su spinta dell'Italia, le misure da adottare contro la disoccupazione giovanile. Intanto il capo dello Stato lancia un monito: in Italia abbiamo il record della fibrillazione politica, serve più continuità di governo.

Le tensioni nella maggioranza

Prima della cena tra Letta e Berlusconi la prospettata sospensione dell'aumento dell'Iva per tre mesi, confermata dal ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio («fino a settembre, nel frattempo - spiega - si lavora per ristrutturare tutto il sistema delle aliquote») non sembrava soddisfare il Pdl, che con il capogruppo alla Camera Renato Brunetta ha chiesto all'esecutivo uno sforzo ulteriore: «I governi - avverte - stanno in piedi se governano. Se Saccomanni propende per una sospensione dell'Iva per tre mesi, questo non va assolutamente bene, è una presa in giro». «Cosa vuol dire tre mesi? Fassina e io - ricorda l'ex ministro - abbiamo detto in tutti i modi che bisogna sospendere l'aumento dell'Iva fino a fine anno, ed entro fine anno fare la riforma complessiva dell'Iva all'interno della legge di stabilità. Se Saccomanni insiste a dire tre mesi - conclude Brunetta - noi non ci stiamo e il governo ne prenderà atto. Non c'è una maggioranza rispetto a una "non politica", perché Saccomanni non può, dopo un paio di mesi da quando è al governo, dare una risposta così parziale, assurda e devo dire ridicola».

Nell'ordine del giorno del consiglio dei ministri anche il decreto legge sulle carceri ("Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena"). Lo rende noto il comunicato di palazzo Chigi.

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