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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2013 alle ore 18:50.
L'ultima modifica è del 25 giugno 2013 alle ore 10:34.

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Letta: scandalosi certi stipendi di manager pubblici - Per il pacchetto lavoro 1,3 miliardi -  Video

Per Enrico Letta nella lotta ai paradisi fiscali qualcosa negli ultimi anni è cambiato. «La quantità di denaro fuori dai confini italiani su cui non sono mai state pagate le tasse é scandalosa». Lo sottolinea il presidente del consiglio Enrico Letta intervenendo in aula al Senato. «Su questo tema», aggiunge il premier, «il clima è cambiato e nessun italiano con conti correnti nei paradisi fiscali può sfuggire» al fisco: «non è lo stesso clima di 10 anni fa», osserva ancora, perché c'è «una pressione collettiva, europea e dei paesi Ocse. Non è possibile vivere questa asimmetria tra chi paga le tasse e chi toglie quantità intere di risorse, è un tema collettivo, l'Europa ha fatto tanti passi avanti».

Letta: è uno scandalo che dirigenti pubblici e privati guadagnino così tanto
Il presidente del Consiglio affronta anche la questione stipendi dirigenti pubblici. «Penso anch'io che sia uno scandalo che in società private e pubbliche ci siano dirigenti che guadagnino multipli insopportabili rispetto a qualsiasi dipendente pubblico», afferma nell'intervento in Aula al Senato, nell'ambito del dibattito sul consiglio europeo di giovedì e venerdì. «E avendo io il solo stipendio da parlamentare - prosegue Letta - sarà più facile per me andare da un dirigente pubblico e dire "guadagni trenta volte più" del presidente che ti ha nominato».

Conti pubblici: ora gran premio della montagna, nel 2014 inizia la discesa
Letta parla anche di conti pubblici e usa una metafora ciclistica per descrivere il percorso che attende l'Italia «nei prossimi 18 mesi» dopo che il Paese, uscito dalla procedura d'infrazione, «non sarà più sorvegliato speciale in Europa». «Solo dall'anno prossimo» - continua Letta - l'Italia potrà avere «flessibilità» nei conti pubblici: quest'anno ci attende ancora il «gran premio della montagna», la fase «più difficile».

Il premier alla Camera: al vertice Ue rifuggire da ogni soluzione al ribasso
A Bruxelles ci attende un duro confronto politico. «E politico sarà il mio intervento in seno al Consiglio». Occorre «rifuggire da ogni soluzione al ribasso». Perché - sottolinea il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nell'intervento tenuto in mattinata alla Camera in vista del vertice del Consiglio europeo di giovedì e venerdì - o l'Europa «dà risposte concrete e immediate ai problemi o lentamente muore». Il premier, che nel pomeriggio è intervenuto anche al Senato, sa bene che «se l'Europa non riprende un cammino di crescita, nessuna decisione porterà a una vera svolta».

Ciò detto, «se si ferma - avverte Letta - l'Europa così com'é é perduta». Del resto «le ombre sulla tenuta della moneta unica non sono state ancora fugate definitivamente». «Chiederò che l'Europa non abbandoni a se stessi gli stati membri», afferma. Sullo sfondo, l'emergenza disoccupazione giovanile. «Ora chiediamo decisioni immediate, risorse, timing stringenti per ottenere il massimo dell'impatto, subito». Risulta al momento confermato l'incontro previsto per questa sera tra il premier e Silvio Berlusconi. Il colloquio, già in programma nell'ambito di una serie di faccia a faccia tra il presidente del Consiglio e i leader delle principali forze politiche in vista del consiglio europeo (in mattinata il presidente del Consiglio ha visto il segretario del Pd Guglielmo Epifani; ieri Letta ha incontrato Mario Monti), dovrebbe essere o nel pomeriggio o in serata a Palazzo Chigi.

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