Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2013 alle ore 20:59.

My24
E-cig, l'aumento delle tasse fa arrabbiare le aziende: a rischio il 70% degli shop e 3mila addetti

L'aumento delle tasse su sigarette elettroniche e relative ricariche del 58,5% per finanziare il rinvio di tre mesi allo stop all'Iva al 21% deve ancora essere confermato ufficialmente che già produttori e distributori del prodotto succedaneo più trendy del momento sono sul piede di guerra, compatti nell'annunciare battaglia contro un inasprimento che rischia di far chiudere il 70% degli shop del fumo elettronico, sorti come funghi in tutta Italia, e condannare alla disoccupazione almeno 3mila addetti.

Anafe: pur di battere cassa lo Stato "licenzia" 3mila lavoratori
" Tra i primi a condannare la nuova tassa sull'e-cig è l'Associazione nazionale fumo elettronico (Anafe), che la definisce senza mezzi termini «un'assurdità». «Se una tassazione così alta dovesse essere approvata - avverte l'associazione - si andrebbe verso la chiusura di almeno il 60-70% dei punti vendita entro 90 giorni, con una perdita di non meno di 3.000 posti di lavoro». A far arrabbiare il presidente Massimiliano Mancini è la mancata consultazione preventiva con gli operatori, e la rinuncia a regolamentare un settore in crescita preferendo semplicemente "battere cassa". «Con una tassazione così congegnata - conclude - lo Stato si troverà con entrate assai minori di quanto previsto, facendo saltare la copertura sul provvedimento di rinvio dell'Iva».

Il leader della distribuzione: «A quando tasse su batterie dei cellulari?»
«L'idea di tassare non soltanto i liquidi contenenti nicotina, ma perfino le parti di ricambio ci sembra fuori dalla realtà. Cosa farà ora il Governo, inizierà a tassare anche le batterie dei computer e dei cellulari?». Sconcertata anche Ovale Srl, azienda leader nella distribuzione e franchising delle commercio di sigarette elettroniche che in una nota censura le scelte del Governo, che punta a tassare le sigarette elettroniche «in misura assolutamente illogica e sproporzionata». In particolare, l'azienda sottolinea le contraddizioni di Palazzo Chigi, che da un lato delibera un pacchetto per rilanciare l'occupazione giovanile, dall'altro si finanzia colpendo uno dei pochi settori di vendita che negli ultimi mesi ha mostrato un trend positivo. E chiosa: «Il mercato delle sigarette tradizionali perde colpi e lo Stato, anziché rallegrarsene visto che potenzialmente ci sono meno persone che si ammalano, si lamenta perché sta incassando meno soldi sulle accise».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi