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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2013 alle ore 15:27.
L'ultima modifica è del 30 giugno 2013 alle ore 15:27.

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Grasso: se cade Letta, il capo dello Stato non escluderà un'altra coalizione. Schifani: intervento inaccettabile

«Nel caso in cui venisse meno la fiducia a questo esecutivo, sono certo che Napolitano non escluderà alcuna possibilità per altre possibili coalizioni». Questo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso nel corso di un'intervista a Repubblica, nella quale avverte i falchi del Pdl: «Esprimersi dentro una coalizione come una forza di opposizione al governo é quanto di più deleterio possa realizzarsi». «Tutto ciò può generare manovre speculative dei mercati». «Questa - aggiunge - sarà pure dialettica politica, ma non credo che in questo momento un partito possa assumersi la responsabilità di far saltare il tavolo». Grasso stoppa poi l'offensiva del Pdl sulla Giustizia.

Schifani: inaccettabile che il presidente del Senato entri nelle dinamiche interne dei partiti
«Ho stima e rispetto per Grasso e mi sono congratulato per la sua elezione - ha dichiarato ai microfoni del Gr1 il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani - ma in questa intervista vedo da un lato un ruolo istituzionale e dall'altro una dichiarazione politica e in alcune parti da magistrato. Non è accettabile che un presidente del Senato entri nelle dinamiche interne di un partito che non lo ha votato dichiarando deleteri alcuni atteggiamenti del Pdl». Schifani ha anche richiamato Grasso «al rispetto dell'atteggiamento d'aula del Pdl che è stato corretto». Sulle parole di Grasso sulla giustizia Schifani dice che da parte del Pdl «non c'è nessuna volontà di fare blitz, sono
emendamenti tecnici e quando lui richiama sull'esigenza dell'autonomia della magistratura siamo tutti d'accordo, ma ricordo che la separazione delle carriere era voluta da Falcone e non deve essere un tabù anche se certo non potrà essere realizzata in questa legislatura». Sull'ipotesi, infine, che senza riforme Napolitano si dimetta e che se cade il governo si cerchi una nuova coalizione, Schifani ribatte: «Anche queste sono dichiarazioni che non mi attendevo, lasciamo libero il presidente della Repubblica nelle sue valutazioni. È lui arbitro della partita, glielo riconosce la Costituzione. Non può, secondo me, essere la seconda carica dello Stato ad anticipare quelle che potrebbero essere le valutazioni e le scelte del presidente della Repubblica».

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