Pensioni, ecco come il Governo vuole cambiarle e perché la riforma Fornero non basta più
Dalla «flessibilità» con penalizzazioni per chi esce dal lavoro prima dei 66 anni al super-prelievo sui guadagni alti, torna in attività il cantiere delle riforme su previdenza e Fisco - Le regole attuali
di Gianni Trovati
7. I problemi: i conti statali...
Le difficoltà, appunto, si nascondono nei bilanci, sia in quelli dello Stato sia in quelli dei lavoratori interessati. I primi possono apparire lontani, ma l'esperienza degli ultimi anni ha insegnato che la condizione dei conti pubblici ha influenza diretta sulla vita quotidiana di lavoratori e contribuenti. Da questo punto di vista, l'interrogativo principale è legato al fatto che una penalizzazione dell'8% non è sufficiente a mandare in pensione anticipata un lavoratore mantenendo inalterati i saldi previdenziali. Su ogni stipendio, azienda e lavoratore pagano un'aliquota complessiva del 33%, per cui se l'uscita anticipata (e la conseguente fine dei versamenti) non è accompagnata dalla creazione di nuovi posti di lavoro, i saldi previdenziali peggiorano e quindi occorre trovare una copertura aggiuntiva. Un ostacolo non da poco, come mostrano le travagliate vicende delle ultime settimane per la ricerca dei finanziamenti per un solo miliardo di euro destinato a finanziare il rinvio trimestrale dell'Iva.
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