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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2013 alle ore 18:22.

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In Italia ogni 2,5 giorni viene uccisa una donna. Guerra: la violenza sulle donne costa allo Stato 2,4 mld l'anno

In Italia ogni 2 giorni e mezzo viene uccisa una donna. Dall'inizio del 2013 al 30 giugno si contano 65 femminicidi. Allarmanti i dati del rapporto mondiale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla violenza femminile illustrati nell'incontro organizzato a Roma dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda). E il fenomeno coinvolge trasversalmente donne di tutto il mondo, di tutte le età, ceto sociale e livello di istruzione.

Gli sconvolgenti dati dell'Oms
In Italia si stima che 6.743.000 donne, tra i 16 e i 70 anni, siano vittime di abusi fisici o sessuali e circa un milione abbia subito stupri o tentati stupri. Secondo l'Oms, inoltre, il 33,9% delle donne che ha subito violenza per mano del proprio compagno e il 24% di quante l'hanno subita da un conoscente o da un estraneo non ne parla. Il 14.3% delle donne, secondo il rapporto, è stata vittima di atti di violenza da parte del partner, ma solo il 7% lo ha denunciato. Altrettanto allarmante è il dato secondo cui il 33.9% di coloro che subiscono violenza per mano del proprio compagno e il 24% di coloro che l'hanno subita da parte di un conoscente o di un estraneo, non parla con nessuno dell'accaduto. La violenza domestica, inoltre, è la seconda causa di morte per le donne in gravidanza.

Vice ministro Guerra: la violenza sulle donne costa allo Stato 2,4 mld l'anno
Il vice ministro del Lavoro con delega alle Pari opportunità, Maria Cecilia Guerra, ha riferito che la violenza sulle donne costa ogni anno al nostro Paese 2,4 miliardi di euro. Guerra ha manifestato la sua ferma intenzione di procedere con i lavori della task force interministeriale contro la violenza sulle donne avviata dal precedente ministro. «Si tratta - ha sottolineato Guerra - di un'iniziativa importantissima che deve impegnare oltre alle amministrazioni centrali per le rispettive competenze, in filiera, anche le amministrazioni territoriali e il terzo settore. I profili coinvolti nel contrasto alla violenza sulla donna non sono, infatti, soltanto quelli di aiuto nei confronti di soggetti direttamente coinvolti in uno specifico contesto di violenza, ma anche profili di contrasto e prevenzione che riguardano il modo complessivo di vedere il ruolo della donna nella società.I dati dimostrano che le donne devono essere aiutate a reagire».

Vice presidente del Senato Fedeli: lavorare su stereotipi, linguaggio, educazione
Per Valeria Fedeli (Pd), vice presidente del Senato, «occorre da subito lavorare su tre punti per rendere gli obiettivi della Convenzione di Istanbul effettivi: stereotipi, linguaggio, educazione. Non è solo con un inasprimento delle pene che si debella questo triste fenomeno ma analizzandone le cause strutturali».

Oms: formare in maniera specifica gli operatori
Per fornire un'assistenza adeguata alle vittime l'Oms ha recentemente pubblicato le nuove Linee guida cliniche e politiche, che evidenziano la necessità di formare in maniera più specifica gli operatori sanitari. Insomma, bisogna fare di più. L'Oms tra 5 anni ripeterà lo studio i cui dati sono stati presentati oggi per calcolare i progressi o regressi che ci saranno.

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