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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2013 alle ore 14:00.
L'ultima modifica è del 03 luglio 2013 alle ore 09:25.

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Frena invece il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, ed esorta il mondo della politica e dell'economia a non farsi prendere da un eccessivo entusiasmo. Aver ottenuto dall'Europa maggiore flessibilità sui vincoli di deficit, spiega, «è un grosso risultato, ma attenzione a non prenderlo con eccesso di ottimismo».

Moavero Milanesi: riconosciuto sforzo compiuto da tutti gli italiani
L'apertura della Commissione Ue, ha ricordato in una nota il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, «rappresenta un riconoscimento dello sforzo compiuto da tutti gli italiani per il risanamento dei propri conti pubblici. Ora si tratta di individuare concretamente gli investimenti più idonei a favorire la crescita e la conseguente creazione di posti di lavoro stabili, in maniera da consentire al nostro Paese di trarre i migliori risultati da quanto concordato a livello europeo». «È una buona notizia - è stato invece il commento del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi -. Credo che come Paese, come italiani, con tutti i sacrifici che abbiamo fatto in quest'ultimo periodo ce lo meritiamo ampiamente».

Barroso: sì della Commissione a modi ulteriori per investimenti pubblici
Nel corso del dibattito pubblico all'Europarlamento, riunito in plenaria a Strasburgo, Barroso ha spiegato che «in seguito ai suoi impegni nel Rapporto per una più profonda e autentica Unione economica e monetaria e al Two-pack (per il rafforzamento della governance economica, ndr), la Commissione ha esplorato modi ulteriori all'interno del braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita per realizzare investimenti pubblici non ricorrenti con un impatto dimostrato sulla sostenibilità delle finanze pubbliche fatto dai Paesi membri nella valutazione dei loro Programmi di convergenza».

«Deviazioni temporanee nel pieno rispetto del Patto di stabilità»
Premesso questo, il capo dell'esecutivo di Bruxelles ha annunciato che, «nella valutazione dei bilanci nazionali per il 2014 e dei risultati di bilancio per il 2013, sempre nel pieno rispetto del Patto di stabilità, permetteremo caso per caso deviazioni temporanee dal percorso di deficit strutturale verso gli obiettivi di medio termine fissati nelle raccomandazioni specifiche per Paese».

I contenuti della lettera di Rehn ai ministri finanziari
Queste deviazioni, ha sottolineato Barroso, «dovranno essere collegate alla spesa nazionale su progetti cofinanziati dall'Ue nell'ambito della politica di coesione, delle reti transeuropee Ten o di Connecting Europe, con un effetto sul bilancio positivo, diretto, verificabile e di lungo termine». I dettagli, ha concluso il presidente della Commissione, saranno spiegati in una lettera che il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn invierà «ai suoi colleghi, ai ministri delle Finanze ed all'Europarlamento». E trapelano i principi che saranno alla base di questa lettera (Olli Rehn la manderà oggi): solo i paesi fuori procedura per deficit eccessivo (quindi sotto il 3% del pil) potranno beneficiare della flessibilità sulle spese per investimenti. Queste spese non dovranno comportare un aumento del deficit oltre il 3% «in nessuna circostanza». Saranno coinvolti gli investimenti per progetti di carattere europeo co-finanziati. Infine, lo spazio di bilancio da utilizzare sarà valutato prendendo anche in considerazione il livello del debito pubblico.

La Via: con flessibilità discesa deficit «a scatti»
La flessibilità garantita ora da Bruxelles con i Paesi virtuosi «permetterà investimenti in infrastrutture perchè la discesa del deficit - spiega Giovanni La Via, capogruppo Pdl al Parlamento europeo, che ieri ha avuto un lungo colloquio con il presidente Barroso - non dovrà più seguire una linea continua, ma potrà avere una progressione "a scatti", alternando momenti di decrescita a momenti di stasi, con un grafico "a scaletta"». Le infrastrutture che potranno essere escluse dal calcolo del deficit, precisa La Via, «sono ad esempio quelle per energia e trasporti», mentre «non potrà essere incluso quanto si spende per l'occupazione giovanile» come, ad esempio, le misure di defiscalizzazione approvate la settimana scorsa dal Consiglio dei Ministri.

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