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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2013 alle ore 17:31.
L'ultima modifica è del 04 luglio 2013 alle ore 16:56.

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Lo stop dell'Fmi alla cancellazione dell'Imu sulla prima casa. Letta: confermo superamento attuale regime

Letta non cambia linea: l'Imu sarà rivista. Nonostante le indicazioni del Fondo monetario internazionale, che nel report sull'Italia si è schierato contro la cancellazione dell'Imu sulla prima casa, il premier non modifica la rotta. «Nel discorso che ho fatto alle Camere, e che ha avuto la fiducia - ha affermato nella conferenza stampa a conclusione del cdm - c'é chiaramente detto che faremo una riforma per superare l'Imu così com'é impostata. Riconfermo che quella é l'indicazione: ci muoveremo nei prossimi giorni di conseguenza e la discussione sarà collegiale tra chi sostiene il Governo e coinvolgerà il Parlamento».

Il Fondo monetario internazionale finisce sotto le critiche del Popolo della Libertà, azionista dell'Esecutivo delle larghe intese. «Fmi come di consueto ha dato molti consigli all'Italia - ha sottolineato il vice premier Angelino Alfano su Twitter -. Alcuni li accetteremo altri no. Sull'Imu non accetteremo consiglio Fmi». «Per il Pdl - spiega in una nota il presidente dei senatori Renato Schifani - Imu ed Iva restano due punti prioritari e irrinunciabili e non saranno certo le valutazioni ragionieristiche dei tecnici del Fondo Monetario a farci cambiare idea. Speriamo - conclude Schifani - che le altre forze politiche di maggioranza e soprattutto il Pd non colgano l'estemporanea opinione espressa ieri sera dai funzionari del Fmi per mettere in crisi il governo». Per lo stop alla tassa sull'abitazione principale è anche Confindustria: «L'Imu è uno dei tanti balzelli che deve essere eliminato», ha affermato il presidente Giorgio Squinzi, oggi a Padova a margine della locale assemblea degli industriali.

E il Pd? La parola d'ordine è: guardare al programma. «Il Fondo Monetario - osserva il segretario Guglielmo Epifani - dice una verità nel senso che in quasi tutti i Paesi c'é un'imposta sulle abitaziononi. Per quello che ci riguarda c'é il programma esposto dal Presidente del Consiglio, che il Pd condivide, e si dovrà trovare una soluzione coerente con il programma illustrato da Letta in Parlamento».

Il report non affronta solo il nodo Imu. Secondo l'Fmi, la ripresa economica in Italia dovrebbe iniziare «a tardo 2013», sostenuta dalle esportazioni e da una inversione sul ciclo degli investimenti. Tuttavia, nel documento diffuso al termine della missione in Italia - rapporto sull'Italia ex articolo IV pubblicato giovedì - il Fmi avverte che i rischi su queste prospettive restano orientati al ribasso. L'Italia registrerà nel 2013 un Pil negativo pari a -1,8%, mentre tornerà a crescere dello 0,7% nel 2014.

Per quanto riguarda la cancellazione dell'Imu sulla prima casa, l'Fmi è dunque contrario. «La tassa sulla proprietà sulla prima casa - si legge nel report - dovrebbe essere mantenuta per ragioni di equità ed efficienza e la revisione dei valori catastali accelerata per assicurare l'equità». Certamente - ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni nella conferenza stampa indetta dopo la pubblicazione dell'indagine - «terremo conto dell'opinione del Fondo Monetario Internazionale sul tema Imu che, per altro, era nota ex ante e l'obiettivo è di trovare il consenso all'interno della coalizione. Stiamo lavorando su questa linea». Sul parere negativo dell'Fmi relativo a un intervento sull'Imu si è espresso il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: «Penso che sull'Imu ci sia la possibilità di intervenire, non ho sentito negatività particolari - ha affermato il leader degli industriali -, credo che in termini economici sia più difficile l'intervento sull'Iva».

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