Le griffe del made in Italy che hanno perso il tricolore
Le griffe agroalimentari italiane hanno sempre maggiore appeal sui mercati. Lo shopping dei marchi storici da parte di aziende straniere e multinazionali negli ultimi anni ha sottratto all'Italia un patrimonio che la Coldiretti, in uno studio presentato in occasione dell'assemblea ,ha valutato in circa 10 miliardi.
di Annamaria Capparelli
5. Parmalat
Dopo la travagliata vicenda giudiziaria e il commissariamento è stata acquisita dalla franese Lactalis con un'offerta pubblica, ma distanza di due anni le polemiche non si sono ancora placate. Parmalat S.p.A., quotata alla Borsa di Milano, è tra i leader mondiali nella produzione e distribuzione di latte, derivati (yogurt, condimenti a base di panna, dessert e formaggi) e bevande a base di frutta, che nel 2012 hanno generato ricavi per circa 5,2 miliardi di euro. Lavorano in Parmalat circa 16mila persone tra Europa, America, Africa e Australia. Il Gruppo è presente in 29 paesi e conta 70 stabilimenti produttivi. I marchi globali del Gruppo sono Parmalat per il latte e i suoi derivati e Santàl per le bevande a base di frutta. Zymil, Vaalia e Fibresse sono marchi internazionali dedicati a prodotti funzionali ad elevato valore aggiunto, mentre altri marchi locali rivestono un ruolo primario dove sono presenti: tra i più importanti, Beatrice, Lactantia, Black Diamond e Astro in Canada; Pauls, Ice Break e Oak in Australia; Bonnita, Melrose, Simonsberg e Sterie Stumpie in Repubblica Sudafricana; Centrale del Latte di Roma, Berna, Chef, Puro Blu, Carnini, Lactis e Latte Sole in Italia; Galbani, Président, Sorrento, Precious e Mozzarella Fresca negli Stati Uniti d'America.
Parmalat nella Lactalis si affianca ad altre aziende italiane già finite nel paniere del gruppo francese e cioè Locatelli (inizialmente venduta a Nestlè) e Galbani
Delverde Industrie Alimentari Spa, che produce paste alimentari è finita nel piatto dell'argentina Molinos Rio de la Plata ( pasta, cibi precotti e succhi). Situata nell'oasi ambientale del Parco Nazionale della Majella, l'azienda ha iniziato l'attività nel 1967. Oggi, a più di quarant'anni di distanza, Delverde é un'azienda al passo coi tempi, con un respiro internazionale e una vasta gamma di prodotti. Ha adottato impianti avanzati tecnologicamente, ma continua a produrre con con l'antico metodo della trafilatura in bronzo e dell'essicazione lenta. Realizza sul mercato estero il 60% del suo fatturato totale, esportando in 52 paesi in tutto il mondo. I principali mercati sono la Francia, l'Olanda e l'Inghilterra, esporta anche negli Usa e in Canda dove conserva il primato tra i marchi di pasta più importati.
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