Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2013 alle ore 15:45.

My24
Fmi: peggiora la recessione di Eurolandia, Pil 2013 a -0,6%. Per l'Italia -1,8%, peggio di Spagna e Francia -Tre rischi all'orizzonte - Cercasi locomotiva

L'economia italiana quest'anno andrà peggio di quella di Spagna e Francia. E' quanto emerge da un'analisi della tabella diffusa dal Fondo Monetario Internazionale e parte dell'aggiornamento al World Economic Outlook (WEO) dello scorso aprile. La contrazione dell'1,8% attesa per l'economia italiana nel 2013 si confronta con il -1,6% previsto in Spagna. Quest'ultimo dato è invariato rispetto alle previsioni del Fondo dello scorso aprile. Roma però sorpasserà Madrid nel 2014 con un +0,7% (lo 0,2% in più delle stime di aprile) mentre la crescita spagnola risulterà al palo (0%).

Le stime dell'Fmi per l'economia spagnola nell'anno prossimo sono state riviste al ribasso dello 0,7%. Per la Francia è attesa per fine anno una contrazione dell'economia dello 0,2% e un'espansione dello 0,8% nel 2014. Quest'ultimo dato è invariato rispetto alle previsioni di aprile mentre quello per il 2013 è stato tagliato dello 0,1%. Anche l'economia della Germania è destinata, secondo il Fondo, a rallentare: per quest'anno è visto un +0,3% e un +1,3% nel 2014. Le due stime sono state tagliate rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1%. Berlino, conclude l'Fmi, deve adottare misure per una «crescita sostenibile degli investimenti».

Il Fmi taglia anche le stime di crescita mondiale sia per il 2013 che per il 2014. Il Pil del mondo crescerà quest'anno del 3,1%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto ad aprile. Il prossimo anno accelererà al 3,8% (-0,2 punti percentuali su aprile).

Meno brillante del previsto pure l'economia americana, che crescerà quest'anno dell'1,7% e del 2,7% l'anno prossimo, meno di quanto calcolato ad aprile. Nell'aggiornamento al World Economic Outlook, rispetto al rapporto pubblicato ad aprile, le stime per gli Stati Uniti sono state tagliate dello 0,2% sia per il 2013 sia per il 2014. «Queste proiezioni», scrive l'istituto di Washington in una nota, sono state calcolate ipotizzando che il cosiddetto sequester - l'insieme dei tagli automatici alla spesa entrati in vigore il primo marzo scorso - «resterà in atto fino al 2014, più a lungo di quanto atteso in precedenza». Per Washington «la domanda privata dovrebbe restare solida visto che l'aumento della ricchezza delle famiglie [americane] é legata alla ripresa del settore immobiliare e a condizioni finanziarie ancora di sostegno».

Più incoraggianti, invece, le stime sul Giappone, dove le mosse straordinarie di politica monetaria della Bank of Japan stanno dando i loro frutti. Il Fondo monetario internazionale ha alzato dello 0,5% a un +2% le stime di crescita dell'economia del Giappone per il 2013. L'economia giapponese torna a frenare però nel 2014, anno in cui le attese sono state tagliate dello 0,3% a un +1,2%. «Le previsioni migliori per il 2013 rispetto a quanto precedentemente previsto», sottolinea il Fondo in una nota, «riflettono gli effetti delle recenti politiche accomodanti sulla fiducia e la domanda dei privati mentre le attese più caute per il 2014 riflettono un contesto globale più debole».

In generale, «rischi per una frenata alla crescita globale continuano a dominare: mentre rischi datati restano, altri ne sono emersi inclusa la possibilità di un più lungo rallentamento nelle economie dei mercati emergenti», soprattutto se si considerano le possibilità di una stretta creditizia e di condizioni finanziarie meno agevoli, quest'ultime - scrive il Fondo - legate «all'atteso venir meno delle politiche monetarie di stimolo negli Stati Uniti, che porta a un cambio di rotta dei flussi di capitale». Ecco perché, consiglia il Fondo, «misure aggiuntive saranno necessarie» per tenere a bada i rischi. Tra quelle misure l'istituto cita «l'incremento tempestivo del tetto al debito pubblico americano» e l'adozione da parte della classe politica dell'Area Euro delle azioni necessarie per «mitigare e rovesciare la frammentazione finanziaria».

Eurolandia dovrebbe dunque procedere rapidamente verso l'unione bancaria, analizzando in modo puntuale i fabbisogni di capitale delle banche e varando riforme del mercato del lavoro che stimolino l'occupazione.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi