Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2013 alle ore 12:28.

My24
Fukushima, le autorità ammettono: ancora alti livelli di radioattività nell'Oceano Pacifico - Video

TOKYO - Non si è ancora spenta l'impressione causata dalla morte a 58 anni per un cancro dell'ex responsabile della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, Masao Yoshida, avvenuta ieri: era l'uomo che con indubbio eroismo cercò di gestire al meglio la grave emergenza causata dal terremoto e dallo tsunami del marzo 2011 e frazie a lui e a pochi altri tecnici rimasti alla centrale anche nei momenti più critici si è evitato il peggio.

Ma oggi un'altra notizia evidenzia che la situazione è ancora molto problematica: acqua con alti livelli di radioattività continua a inquinare il terreno intorno agli impianti danneggiati e finisce per contaminare l'Oceano Pacifico. La conferma è arrivata dal responsabile dell'Autorità di regolamentazione del settore nucleare, Shunichi Tanaka, che ha ammesso l'esistenza di forti indicazioni secondo cui le acque dell'Oceano vengono contaminate da continue fuoriuscite di radiazioni.

La società di gestione Tepco, del resto, ammette da tempo il problema della radioattività delle acque nei terreni sottostanti, ma finora lo aveva sottostimato, tanto che aveva chiesto nei mesi scorsi il permesso di scaricarne nell'Oceano una parte ritenendo che la radioattività fosse bassa, ma soprattutto perché le vasche di stoccaggio sono ormai piene e la costruzione di nuovi contenitori sembra non bastare.

Ma la Tepco ha dovuto segnalare che i livelli di cesio radioattivo nelle acque dei terreni della centrale sono saliti negli ultimi due giorni di centinaia di volte oltre quanto previsto dagli standard di sicurezza. In un pozzo di verifica, il cesio 137 è salito al livello di 22mila becquerel per litro (contro i 90 previsti come massimo dalla normativa sulle acque reflue intorno alle centrali) mentre il cesio 134 è arrivato a 11 becquerel per litro.

A quasi due anni e mezzo dall'incidente, insomma, l'allarme ambientale continua. E non se ne intravede la fine. Per prudenza di fronte all'opposizione locale nella provincia di Niigata, la Tepco non ha ancora richiesto ufficialmente la riattivazione di due reattori nella sua enorme centrale di Kashiwazaki-Kariwa, ma la settimana scorsa ha annunciato che intende farlo presto. Altre quattro utility (Kansai Electric, Hokkaido Electric, Shikoku Electric e Kyushu Electric) hanno richiesto lunedì scorso- nel giorno stesso dell'entrata in vigore della nuova normativa di sicurezza - la riattivazione di 10 reattori in 5 centrali.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi