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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2013 alle ore 18:40.
L'ultima modifica è del 11 luglio 2013 alle ore 15:48.

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Felice CassonFelice Casson

«Le agenzie di stampa - scrivono i deputati - molti i renziani - nella lettera - hanno riportato l'epiteto, non smentito, di "sciacalli" rivolto da un collega del gruppo parlamentare del Pd (Matteo Orfini, ndr) ad altri deputati democratici, semplicemente perché hanno effettuato una scelta diversa dalla sua nella votazione di ieri sulla richiesta di sospensione dei lavori parlamentari, in una situazione che ha alimentato dubbi e incertezze su come è stata gestita l'intera vicenda e che ha scatenato la protesta e l'incomprensione dei nostri elettori. Oggi, dalla lettura dei quotidiani, apprendiamo che lo stesso collega avrebbe ritenuto opportuno apostrofare un altro deputato del Pd con un termine ancor meno onorevole: "merda". La motivazione sembra essere la stessa: aver operato una valutazione diversa sulla sospensione dei lavori parlamentari».

Si tratta di episodi - aggiungono i 13 deputati - «che non esitiamo a definire gravi, poiché legittimano addirittura l'insulto pubblico per chi non si allinea, in presenza peraltro di decisioni poco chiare e discutibili che hanno fatto parlare di cedimento a Silvio Berlusconi. Di fronte all'assenza di smentite, che alimenta un clima di scontro e di assoluta mancanza di rispetto tra colleghi di partito, ci chiediamo se situazioni del genere possano essere accettate in un contesto politico comune».

Orfini: confermo su "sciacalli"
Orfini replica alla lettera dei 13: confermo su "sciacalli" ma non su appellativo Gentiloni. «Sull'appellativo ("merda", ndr) che avrei usato per Paolo Gentiloni chiamo l'interessato a deporre a mia difesa. Sullo sciacallaggio confermo».

Altri 5 deputati scrivono: stiamo calmi e riflettiamo
«Apprendiamo dalle agenzie di stampa di una lettera di 13 parlamentari ad Epifani e Speranza per chiedere chiarimenti in seguito alle dichiarazioni di Matteo Orfini riguardo il modo in cui si sta nello stesso gruppo parlamentare. Lo stesso problema che ci poniamo noi dal momento che, di fronte ad una questione come quella del voto sulla sospensione dei lavori, all'ordine del giorno della conferenza dei capigruppo dalla mattina, non é pervenuta nessuna richiesta di approfondimento: il dissenso, infatti, é emerso solo durante e dopo il voto e sulla pelle di tutti i colleghi che avevano votato a favore della sospensione». Lo scrivono in una lettera aperta cinque parlamentari del Pd: Silvia Velo Andrea De Maria Anna Rossomando Valeria Valente Fausto Raciti.

Cacciari attacca Epifani: non è segretario di nulla
«Con tutto l'affetto...è chiaro che Epifani non è segretario di nulla, visto che il Pd è un insieme di correnti ormai assolutamente prive di ogni direzione, anche se ha ragione ad aver dichiarato che ieri è stato superato il limite». Così Massimo Cacciari filosofo ed ex sindaco di Venezia, questa mattina dai microfoni di Radio Città Futura, sulla sospensione di ieri delle attività parlamentari su proposta del Pdl, e sostenuta dalla maggioranza del Pd. La prospettiva per Cacciari è catastrofica con il rischio che il Governo cada ad ottobre «perché per quanto lo stesso Berlusconi abbia tutto l'interesse di mantenere in vita questo Governo, in politica ci sono delle forze d'inerzia, come la forza di gravità che fanno cadere i corpi a terra a sfracellarsi».

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