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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2013 alle ore 11:44.

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Nuove norme dal Cdm, Letta: «Basta figli di serie A e B». Progetto per attrarre gli investimenti esteri

Non solo riforma delle norme sulla filiazione al Consiglio dei ministri di questa mattina. «Abbiamo parlato di una bella iniziativa che è il progetto Destinazione Italia per l'attrazione di investimenti esteri nel nostro Paese», spiega il presidente del Consiglio Enrico Letta al termine della riunione, indicando l'Expo di Milano del 2015 come il trampolino di di lancio del progetto. «Sono troppo scarsi gli investimenti esteri nel nostro paese, il progetto coinvolgerà diversi ministeri e sarà oggetto di una approvazione da parte del Consiglio dei ministri a settembre, dopo il coinvolgimento di parti sociali e regioni e di tutti i soggetti che possano aiutare questo meccanismo di attrazione di investimenti esteri in Italia».

Riforma norme filiazione, Letta: mai piu' figli di serie A e di serie B
All'ordine del giorno della riunione del Governo, iniziata con qualche ritardo, poco prima delle 11, il decreto legislativo che dispone la revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, a norma dell'articolo 2 della legge n. 219 del 2012, e un disegno di legge per la ratifica ed esecuzione del Trattato sul commercio delle armi. «Con il via libera al decreto legislativo in materia di filiazione - sottolinea soddisfato il premier nella conferenza stampa seguita alla riunione - scompare la distinzione tra le diverse categorie di figli non ci sono più adesso figli di serie A e serie B, sparisce l'aggettivo accanto alla parola figli, è un grande segno di civiltà».

Eguaglianza giuridica per tutti i figli, dentro o fuori il matrimonio
Il Dlgs - predisposto nella precedente legislatura da un'apposita commissione, presieduta dal professor Cesare Massimo Bianca, istituita presso la presidenza del Consiglio dei ministri - dispone in particolare l'«Eguaglianza giuridica» di tutti i figli, nati nel matrimonio o fuori da esso «nel pieno rispetto dei principi costituzionali e degli obblighi imposti a livello internazionale». Diverse le modifiche al Codice penale, a quelli di procedura penale e civile e alla legge consolare. Sul fronte delle adozioni, il provvedimento elimina ogni discriminazione per i figli adottivi: nei casi di adozione piena, ossia che riguardi persona minorenne, si acquisisce lo stato di figlio «nato nel matrimonio». Esclusa, invece, l'equiparazione per gli adottati maggiorenni, per i quali non sorge alcun vincolo di parentela con i parenti degli adottanti.

La "responsabilità genitoriale" superà il concetto di "potestà"
Superata poi la nozione di «potestà genitoriale», sostituita da quella di «responsabilità genitoriale»: una diversa visione che «privilegia il superiore interesse dei figli minori». Per quanto riguarda i nonni, viene prevista la «legittimazione degli ascendenti», ossia i nonni a far valere il «diritto di mantenere rapporti significativi» con i nipoti minorenni, ferma restando la «valutazione delle istanze alla luce del superiore interesse del minore». Il decreto disciplina anche le modalità di esercizio del diritto all'ascolto del minore in aderenza ai principi fissati da numerose convenzioni internazionali e a quanto affermato in sentenze della Corte di Giustizia Ue e della Consulta e specifica la nozione di abbandono, con la previsione della segnalazione ai Comuni da parte dei tribunali per i minorenni delle situazioni di indigenza dei nuclei familiari.

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