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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2013 alle ore 17:55.

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Assessore Ambiente Regione Puglia: più tumori per il fumo? Risibile
"Non commento neppure, perché semplicemente risibile, la volontà di glissare sulle responsabilità usando fantasiose teorie come il contrabbando di sigarette ed il tabagismo connesso per giustificare i picchi di patologie tumorali sul martoriato territorio di Taranto. Appare straordinariamente singolare che l'azienda non abbia speso una sola parola in propria difesa quando avrebbe potuto in tutta la fase di indagine preliminare, compreso l'incidente probatorio per esempio, per poi tirar fuori queste fantasiose ricostruzioni in questo momento": è quanto sostiene Lorenzo Nicastro, assessore regionale all'Ambiente, in merito alle affermazioni del commissario dell'Ilva, Bondi. E incalza anche Vendola affermando: "Mi sarei aspettato dal commissario anche una più netta presa di posizione dall'approccio negazionista che l'Ilva ha tenuto negli ultimi venti anni. Come temevo, invece, le osservazioni di Bondi commissario non sembrano molto diverse da quelle di Bondi amministratore delegato".

Bondi, infatti, si è insediato come amministratore delegato dell'Ilva a metà aprile, quando ancora l'azienda era nelle mani della famiglia Riva. Il 25 maggio, poi, a seguito del sequestro preventivo da 8 miliardi e 100 milioni di euro disposto dal gip Todisco sui beni e sui conti della capogruppo Riva Fire - che controlla l'Ilva -, Bondi si è dimesso insieme a tutto il cda presieduto da Bruno Ferrante. Qualche giorno dopo Bondi, in qualità di ad dimissionario dell'Ilva, ha firmato il ricorso contro il sequestro miliardario per equivalente fatto dal gip. Il magistrato ritiene infatti che ammonti a 8 miliardi la somma da spendere per risanare e bonificare la fabbrica siderurgica e che 8 miliardi siano anche il profitto illecitamente realizzato dai Riva in questi anni non effettuando nel siderurgico di Taranto i necessari investimenti.

Il 4 giugno, a fronte del precipitare della situazione dell'Ilva di Taranto, il Governo ha deciso di commissariare l'azienda con un decreto, nominando appunto Bondi, al quale, in seguito, si è affiancato Ronchi come sub commissario. Diventato commissario dell'Ilva, Bondi ha ritirato per conto della stessa Ilva l'impugnazione del sequestro del gip, portata avanti, a quel punto, solo dalla capogruppo Riva Fire e dalla controllata Riva Forni Elettrici, i cui ricorsi sono stati poi respinti dal Tribunale del riesame che confermato il sequestro da 8 miliardi.

Sebbene col ritiro del ricorso e con l'azzeramento della struttura dei "fiduciari" nell'Ilva di Taranto - una specie di "governo ombra" del siderurgico, come hanno accertato la Procura e la Guardia di Finanza , che rispondeva direttamente ai Riva -, Bondi abbia subito cercato di smarcarsi rispetto alla gestione Riva staccando anche la stessa Ilva dal resto del gruppo siderurgico, c'è stato chi come Sel, il movimento che ha proprio Vendola leader, ha dato battaglia sulla sua nomina chiedendo scelte diverse. Un'opposizione a Bondi rinnovata anche alla Camera quando si è discusso del decreto legge sul commissariamento. Il provvedimento è stato approvato giovedì con 299 voti e nello stesso giorno Bondi e Ronchi hanno avuto un incontro col ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, e le rappresentanze istituzionali di Taranto e della Puglia per parlare dell'Autorizzazione integrata ambientale nell'Ilva, le cui prescrizioni registrano ritardi di attuazione. Oggi, poi, le dichiarazioni di Bondi col relativo carico di polemiche. Nelle prossime ore, intanto, il ministro Orlando convocherà Bondi per chiarire le sue affermazioni sui tumori a Taranto e approfondire i contenuti della perizia dell'Ilva che attribuiscono appunto all'elevato consumo di sigarette che c'è stato a Taranto negli anni passati l'exploit della grave patologia.

Ministro Orlando nomina comitato esperti per Ilva
Lucia Bisceglia, dirigente medico dell'Ares Puglia - l'Agenzia regionale della sanità -, Giuseppe Genon, docente di Ingegneria dell'ambiente al Politecnico di Torino, Marco Lupo, dirigente della Qualità della vita al ministeo dell'Ambiente, sono i tre esperti nominati dal ministro dell'Ambiente, Orlando, per l'Ilva di Taranto. I tre esperti, come prevede il decreto legge attualmente in fase di conversione, dovranno predisporre "il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dei lavoratori e della popolazione e di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti". Piano che, recita il decreto, "deve altresì prevedere le azioni e i tempi necessari per garantire il rispetto delle prescrizioni di legge e dell'Aia la cui contestata violazione ha determinato il commissariamento".

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