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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2013 alle ore 22:01.

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(Reuters)(Reuters)

Tra le vittime della strage di Santiago c'è anche un giovane italiano. Lo ha confermato il viceconsole onorario italiano in Galizia, Francesco Milani. Si tratta di Dario Lombardo, un 25enne originario di Forza d'Agrò in provincia di Messina, ma residente in Germania con i genitori. Oggi è previsto l'esame del Dna per la conferma ufficiale dell'identità.

Nel frattempo Francisco José Garzon Amo, il macchinista del treno deragliato mercoledì sera a Santiago de Compostela , si trova in stato di fermo di polizia in ospedale dalle 20 di ieri sera; entro 72 ore il provvedimento dovrà essere confermato dal magistrato inquirente. Il sistema di allarme a bordo del treno per segnalare l'eccessiva velocità nella curva in cui è avvenuto l'incidente ferroviario avrebbe funzionato, secondo quanto emerge dai primi rilievi compiuti dai tecnici. Il sistema - visivo e acustico - ha segnalato al conducente che la velocità era superiore a quella prevista.

Niente lista alle 22
Contrariamente a quanto annunciato inizialmente dalle autorità spagnole alle 22 non sarà pubblicata la lista delle 80 vittime del disastro ferroviario di Santiago. Lo riferisce il quotidiano Abc spiegando che l'elenco non é completo per cui si preferisce procedere solo dopo che tutti siano identificati con certezza. Le autorità hanno precisato che il numero di vittime accertate è 78, abbassando seppur di poco il bilancio di 80. Finora sei persone non sono state identificate: sono ancora in corso gli esami per cercare di dare un nome ai loro resti. I patologi hanno chiesto ai parenti di quanti avevano un familiare sul treno e di cui non hanno avuto notizia di fornire campioni del loro Dna.

Il macchinista si vantava su Facebook
Francisco José Garzon Amo, il macchinista alla guida del treno deragliato ieri a Santiago e indagato dalla polizia come possibile responsabile dell'incidente, aveva diffuso quattro mesi fa sul suo profilo di Facebook una foto del tachimetro di un convoglio (presumibilmente di tipo Av) che segnava i 200 chilometri orari, vantandosi di «non poter andare più forte se no mi fanno la multa». Il 52enne Amo - macchinista da trent'anni - è stato già sottoposto al test dell'etilometro, che ha dato risultato negativo; inoltre, esiste una registrazione effettuata subito dopo l'incidente di un colloquio fra l'uomo - rimasto intrappolato nella motrice, ma sopravvissuto senza ferite gravi - e la stazione di Santiago, nel quale avrebbe ammesso di star circolando a 190 chilometri orari, in un tratto di linea tuttavia in cui la velocità massima autorizzata era di 80 km/h. Il macchinista del treno deragliato in Spagna è stato in stato di fermo, in ospedale, su decisione del tribunale.

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