Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2013 alle ore 19:43.

La Procura di Roma ha incaricato la squadra mobile di acquisire le carte dell'espuslione di Alma Shalabayeva presso la Prefettura, l'Ufficio stranieri della Questura di Roma e l'Ufficio del giudice di pace. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo intestato "atti relativi a", ossia senza ipotesi di reato nè indagati, sulle presunte omissioni legate all'espulsione di Alma Shalabayeva.
Letta: i servizi segreti non erano tenuti a sapere
I Servizi segreti non hanno saputo della presenza di Mukhtar Ablyazov e di sua moglie in Italia, nè dell'espulsione della donna. Non erano tenuti a saperlo in quanto il dissidente kazako non rappresentava un pericolo per la sicurezza nazionale.Lo scrive al Copasir il premier Letta,che si dice disponibile a una audizione sul tema dei Servizi segreti. Era stato il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, a informare nei giorni scorsi di aver fatto richiesta formale al presidente del Consiglio per un'audizione sul caso Ablyazov. Il premier, si è appreso oggi al termine dell'audizione del sottosegretario con delega ai Servizi Marco Minniti, ha risposto con una lettera al Comitato in cui offre la sua disponibilità ad essere ascoltato sui temi dell'intelligence. Quanto alla vicenda Ablyazov, Letta ha confermato quanto avevano riferito i direttori dei Servizi: l'intelligence italiana non aveva avuto segnalazioni sulla presenza di Ablyazov e di sua moglie in Italia, nè hanno saputo o sono intervenuti nel blitz che ha portato all'espulsione della donna e di sua figlia. Non vi erano elementi di preoccupazione per la sicurezza nazionale e dunque non c'era la necessità di un'attivazione degli 007.
Cancellieri: ora silenzio e far lavorare gli inquirenti
«Adesso è il momento di fare un po' di silenzio e di lasciar lavorare gli inquirenti. C'è un'inchiesta in corso della procura. Lasciamo che la magistratura lavori», ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri rispondendo a una domanda dei giornalisti sul caso Ablyazov a margine di una visita nel penitenziario di Sollicciano.
Boldrini: la vicenda ha screditato l'Italia
«Non c'è dubbio che il caso Shalabayeva abbia portato grande discredito al nostro prestigio internazionale», ha detto Laura Boldrini durante la cerimonia del Ventaglio a Montecitorio. «Le autorità di un paese il cui mancato rispetto dei diritti umani è stato ampiamento documentato dalle maggiori organizzazioni - ha ricordato la presidente della Camera - hanno preso e ottenuto l'espulsione di una donna e della sua bambina, trovando immediata compiacenza da parte delle autorità italiane e senza che venisse preventivamente verificata nè la condizione di rifugiato di Ablyazov, nè le conseguenze del rimpatrio della signora Shalabayeva e di sua figlia». Una vicenda che, secondo Boldrini, «evidenza comportamenti omissivi e superficiali che devono essere contrastati con vigore anche sul piano culturale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA