Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2013 alle ore 07:29.

My24
(Corbis)(Corbis)

«Ci fu un bagliore fortissimo seguito da un boato. Poi tutto divenne buio». «L'onda d'urto mi fece fare un balzo di una quindicina di metri. E subito dopo un incredibile bagliore bianco accecante», seguito da una pioggia nera radioattiva. Così, nei loro racconti, i pochi superstiti ricordano l'inferno dell'esplosione atomica. Tutto si scatenò alle ore 8:15 del 6 agosto 1945, quando un bombardiere dell'aviazione degli Stati Uniti sganciò sulla città di Hiroshima la bomba all'uranio. "Little Boy" esplose 43 secondi dopo a circa 500 metri dal suolo, come progettato, proprio per causare più danni possibili.

L'effetto dell'esplosione fu pari a quello di 13mila tonnellate di tritolo, cioè 13mila delle più grandi bombe impiegate nella seconda guerra mondiale. La bomba A distrusse qualsiasi cosa nel raggio di 2 km, il 90% dei palazzi furono abbattuti o gravemente danneggiati, 90mila persone morirono all'istante e molte altre non riuscirono a sopravvivere agli effetti devastanti delle radiazioni. Alla fine del 1945, a Hiroshima si contarono più di 140mila vittime.

Tre giorni dopo, il 9 agosto alle 11:02 del mattino, una seconda bomba, chiamata "Fat Man", venne sganciata su Nagasaki. "Fat Man", lo dice anche il nome, era più grossa e più potente di "Little Boy": la forza distruttiva fu equivalente a 21mila tonnellate di tritolo. Uccise all'istante oltre 70mila persone.

Sono racconti terribili quelli degli «hibakusha», come vengono chiamati in giapponese i pochi superstiti dell'esplosione atomica. Generazione distrutta, nel corpo e nell'anima, e con essa almeno altre due generazioni di figli e nipoti: la luce folgorante, il calore pari all'energia di mille soli, il vento violentissimo e la pioggia radioattiva in pochi secondi hanno ucciso e devastato, strappato i vestiti e la pelle, bruciato le carni penetrando nelle ossa.

In questo momento, sono passati esattamente 24.837 giorni, 6 ore e 41 minuti dallo sgancio della Bomba A. Quasi sei mesi (1.754 giorni, 6 ore e 58 minuti) ci separano invece dall'ultimo test nucleare, eseguito a febbraio 2013 dalla Corea del Nord, paese che rivendica il «diritto» a compiere «attacchi nucleari preventivi sui quartieri generali dell'aggressore». Il "contatore" viene costantemente aggiornato, in tempo reale, sul sito di Senzatomica, campagna globale e mostra itinerante sul disarmo nucleare dell'Istituto buddista italiano Soka Gakkai: l'iniziativa, multimediale, finora ha fatto tappa a Firenze e Milano ed è sostenuta, tra l'altro, da IPPNW (International Physicians for the Prevention of Nuclear War, Premio Nobel per la Pace), dal World Summit of Nobel Peace Laureates, Pugwash (Conferences on Science and World Affairs - Nobel per la Pace nel 1995), e da USPID (Unione Scienziati per il disarmo)».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi