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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2013 alle ore 16:06.

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«L'agibilità politica? È una grazia camuffata». Beppe Grillo parte all'attacco delle richieste dei sostenitori di Silvio Berlusconi che prima avevano parlato di grazia e poi - visto che Napolitano ha chiarito che la via è politica e non istituzionale - di «agibilità politica» per il Cavaliere condannato a quattro anni di reclusione per frode fiscale.

Se venisse accordata la grazia Napolitano perderebbe la reputazione
L'hanno chiesta «a Napolitano rientrato in fretta dalle vacanze in Alto Adige - scrive Grillo sul suo blog - i plenipotenziari del Pdl Brunetta e Schifani per il loro Signore di Arcore. Un affresco estivo, nella calura romana, degno di Italo Calvino: il Visconte Dimezzato, Brunetta, il Barone Rampante, Schifani, e il Cavaliere Inesistente, Berlusconi. Se venisse accordata così sui due piedi la grazia a Berlusconi come a un qualunque ergastolano pentito dopo 30 anni di galera si sospetterebbe qualcosa. Il Presidente della Repubblica perderebbe la reputazione e rischierebbe l'impeachment».

La condanna resta, ma col beneficio dell'agibilità
«Una volta ripulita e sdoganata - scrive il leader del Movimento Cinque stelle - la grazia si può concedere in caso di estrema necessità per salvare il Paese insieme al pregiudicato. È un nuovo corso politico/sociale/giudiziario che potrebbe essere esteso a diverse categorie, l'agibilità edilizia per Ligresti, l'agibilità economica per Tanzi, l'agibilità mafiosa per Provenzano. La condanna resta, ma con il beneficio dell'agibilità».

Berlusconi vuole diventare un condannato agibile
«Berlusconi vuole diventare un condannato agibile. Sarà accolta la sua richiesta? La domanda dell'estate», prosegue.«Se non gli sarà data l'agibilità politica - scrive il leader dei Cinque Stelle - prima diventerà martire e poi santo. San Berlusconi. Il Santo protettore degli Evasori Fiscali».

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