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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2013 alle ore 14:50.
L'ultima modifica è del 09 agosto 2013 alle ore 11:57.

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Alla base della cancellazione ragioni economiche più che fondate
«Già nel 2008 - ha osservato ancora il Cavaliere - il nostro governo cancellò l'Ici e l'impegno che abbiamo preso nell'ultima campagna elettorale, quello stesso impegno che è alla base dell'accordo che ha portato alla formazione del governo di larghe intese, è chiaro: l'Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole non si deve più pagare. Dal 2013 e per tutti gli anni a venire. Non solo per motivi di libertà ma anche e soprattutto per ragioni economiche più che fondate».

È condizione per rilancio di edilizia e settore immobiliare
L'ex premier ha ricordato che «secondo il rapporto immobiliare 2013 dell'Associazione Bancaria Italiana e dell'Agenzia delle Entrate, il mercato delle compravendite di immobili in Italia è letteralmente crollato nel 2012, facendo registrare il peggior risultato dal 1985. Nello stesso 2012 si è avuto un calo record anche nel valore degli immobili, il secondo maggior calo dal 1980». «Per gli "scettici dell'Imu" - ha proseguito Berlusconi - sottolineiamo che nel 2011 gli occupati nel settore delle costruzioni erano 1.847.000, crollati a 1.694.000 a fine 2012, per effetto dell'introduzione dell'Imu da parte del governo Monti. Si sono persi 150.000 posti di lavoro solo nel settore delle costruzioni, senza considerare l'indotto. Quanto è avvenuto, di negativo, nel 2012 ci porta a sostenere, a contrariis, che nel 2013 l'eliminazione dell'Imu consentirà di rilanciare il settore immobiliare. La ragione è semplice: gli investimenti in edilizia hanno il più alto coefficiente di rilancio sull'economia».

Ripercussioni positive anche sui consumi
«Stimolando l'edilizia - ha concluso il leder del Pdl - si cambia il corso della politica economica, innescando un circolo virtuoso di crescita. Liberare adesso 4 miliardi, attraverso l'eliminazione dell'Imu sulla prima casa, permette di aumentare il reddito disponibile delle famiglie che quindi, in un clima di rinnovata fiducia, saranno portate a spendere di più, piuttosto che a risparmiare come avviene quando si ha incertezza o paura del futuro».

Zanonato: da Saccomanni ipotesi, decisione entro 31 agosto
A gettare acqua sul fuoco delle polemiche, mettendo in evidenza che nulla è stato ancora deciso e che la partita è ancora aperta è stato il responsabile dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. «Il ministro Saccomanni - ha ricordato a margine di un incontro nei comuni del milanese colpiti da una tromba d'aria a fine luglio - ha presentato delle ipotesi sull'Imu, il governo farà la propria proposta il 31 agosto». «Posso dire con assoluta certezza - aggiunge - che sarà presentata una misura che affronta e chiude questa vicenda dell'Imu, secondo le linee che ha dichiarato Letta quando si é insediato, in pieno accordo con le forze politiche che sostengono il governo. Il governo arriverà il 31 agosto con una proposta che metterà insieme le esigenze contabili e quelle politiche».

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