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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2013 alle ore 07:42.

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Mohamed Badie (Reuters)Mohamed Badie (Reuters)

La guida suprema dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie, è stata arrestata al Cairo. Badie, 70 anni, ha riferito il ministero dell'Interno, è stato catturato nell'area della piazza di Rabaa al-Adawiya, epicentro della protesta islamista repressa nel sangue dal regime dei militari. Uno dei figli, di Badie, il 38enne Ammar, era stato ucciso tre giorni fa nel corso degli scontri, nei quali sono morti complessivamente quasi 900 persone.

Badie era latitante da luglio, quando fu accusato di incitamento alla violenza e all'omicidio di massa. Sulla pagina Facebook del ministero dell'Interno egiziano è apparsa una foto scattata durante l'arresto che lo ritrae stanco e con il volto segnato, seduto in un'auto tra due uomini armati. «È stato possibile arrestarlo», ha spiegato una nota del ministero, «raccogliendo una serie di informazioni sui suoi movimenti» che hanno portato la polizia nell'appartamento del capo dei Fratelli musulmani a Nasr City. Mohamed Badie dovrà comparire davanti ai giudici il 25 agosto, e il suo ingresso in carcere arriva qualche ora prima della probabile uscita di galera dell'uomo che lo ha cacciato per anni nella clandestinità, Hosni Mubarak.

È dunque un segnale preciso quello che i militari sembrano voler mandare al paese e alla comunità internazionale, e del tutto in controtendenza con la rivoluzione egiziana che due anni mise fuori dal potere l'allora rais. La comunità internazionale, temendo una nuova immersione nella clandestinità dei Fratelli musulmani accompagnata da una repressione che potrebbe spingere a un radicalismo terrorista, esercita pressioni affinché ciò non avvenga. Lo fanno gli Stati Uniti, che hanno sollecitato l'Egitto di Abdel Fattah al Sisi, capo delle Forze armate e nuovo uomo forte del Cairo, a non bandire la Fratellanza; lo ha chiesto Ban Ki-Moon, il segretario generale dell'Onu, che anzi vuole «uno spazio politico più ampio» per il partito islamista; lavorerà a questo l'Unione europea, che domani vedrà un summit d'emergenza dei ministri degli Esteri a Bruxelles per decidere il da farsi.

Nell'appartamento in cui Badie è stato arrestato si trovavano altre tre persone, tra le quali due donne e Youssef Taalat, portavoce dei Fratelli musulmani. Il capo del movimento islamista - riferisce El Watan- possedeva una certa somma di denaro in valuta straniera, diversi telefoni cellulari e almeno due personal computer. Lo stesso quotidiano riporta anche che una delle quattro persone è un capo di Hamas.

La nuova guida
Mahmud Ezzat è soprannominato "la volpe della Confraternita": la nuova guida dei Fratelli musulmani, per ora carica "provvisoria", è stato arrestato più volte per adesione a una formazione illegale ai tempi di Hosni Mubarak. Ezzat, nato nel 1944 e padre di 5 figli, segretario generale della Confraternita, è stato in passato responsabile deiservizi segretì della formazione.

L'ambasciatore italiano: serve «cautela»

In Egitto la situazione è ancora «incerta e imprevedibile» e restano validi gli inviti alla prudenza rivolti dalla Farnesina agli italiani presenti nel Paese africano. Lo ha sottolineato l'ambasciatore d'Italia al Cairo, Maurizio Massari ai microfoni di Radio Anch'io. «Abbiamo una forte diminuzione - dei turisti, ha spiegato Massari senza addentrarsi in cifre, -Ma non solo noi italiani, anche gli altri Paesi europei, perché ci siamo mossi in maniera molto coordinata peer sconsigliare nuove partenze, invitando alla massima cautela i nostri connazionali». L'invito che ha rivolto agli italiani Massari è quello di rispettare in particolare il coprifuoco imposto dalle autorità egiziane, in vigore «dalle 7 della sera alle 6 della mattina e che viene applicato in maniera sempre più rigida».

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