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Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2013 alle ore 16:07.

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Letta Afghanistan (Ap)Letta Afghanistan (Ap)

"Con il presidente Letta abbiamo discusso della presenza dell'Italia dopo il 2014. Per l'Afghanistan l'Italia è sempre benvenuta e noi accoglieremo qualsiasi decisione l'Italia prenderà sui numeri e sugli obiettivi dopo la missione Isaf".

Il presidente afgano Hamid Karzai ha incontrato questa mattina a Kabul il primo ministro italiano Enrico Letta con il quale ha discusso le aspettative afghane per la conclusione dell'attuale missione internazionale (Isaf) http://www.isaf.nato.int/ e le prospettive per la missione di supporto e addestramento Resolute Support che si svilupperà dal 2015. "Nel 2014 finisce la missione Isaf, dopo discuteremo la nostra presenza in un contesto multilaterale e nelle istituzioni italiane e in Parlamento" ha detto Letta precisando che "la nostra presenza sarà completamente diversa ma abbiamo assicurato che vogliamo avere un futuro soprattutto nello sviluppo economico del paese". L'Italia e la Germania sono finora gli unici Paesi della Nato che hanno accettato affiancare gli Stati Uniti mantenendo i comandi afghani nell'Ovest e nel Nord anche nel periodo 2015-2017 . I contingenti di Roma e Berlino potrebbero assestarsi in quel periodo tra gli 800 e i mille effettivi tra istruttori e unità di supporto contro i 3 mila italiani attualmente schierati sul terreno. ''Le nostre frontiere e il nostro popolo si difendono anche qui ''ha detto Letta rivolgendosi questa mattina a 1.200 militari italiani nella base di Camp Arena, presso l'aeroporto di Herat.

Accordo Usa-Kabul
Il mantenimento della presenza militare alleata in Afghanistan resta però legato alla ratifica del rinnovato accordo di cooperazione strategica fra Afghanistan e Stati Uniti che dovrebbe entrare in vigore dopo il 2014 e sarà esaminato prima della sua firma definitiva da una Loya Jorga (Gran Consiglio) che si riunirà a Kabul nei prossimi mesi. In una conferenza stampa nel palazzo presidenziale Karzai ha spiegato che ''il documento è stato praticamente già preparato ma ci sono ancora questioni che il governo afghano vuole definire. Al riguardo dobbiamo muoverci con cautela e non abbiamo alcuna fretta di arrivare a tutti i costi ad una firma ravvicinata''. Per questo, ha aggiunto, "sarà convocata una Loya Jirga, con gente proveniente da ogni provincia, distretto, città e villaggio che discuterà tutti gli aspetti del Patto.'Vantaggi e svantaggi dell'accordo saranno soppesati - ha poi detto - ed il governo adotterà quello che la gente avrà deciso". Il governo, ha concluso Karzai, vede un interesse per l'Afghanistan nella conclusione di un patto di sicurezza con gli Usa," ma a confermare questo dovrà essere la nazione afghana".

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