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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2013 alle ore 11:41.

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all'uso di armi chimiche in Siria». Il portavoce ha aggiunto che il premier Cameron «deciderà nella giornata di oggi se convocare o meno il Parlamento britannico, al momento chiuso per ferie, per riferire sugli sviluppi della crisi siriana e discutere un'eventuale azione militare».

La Francia non ha nessun dubbio sul fatto che un attacco chimico sia avvenuto in Siria e che sia stato sferrato dalle forze di Assad, come riferiscono fonti diplomatiche di Parigi, aggiungendo che «è inaccettabile» e «la Francia non verrà meno alle sue responsabilità per rispondere».

Bonino: probabile consiglio Onu per domani
Non si ferma, comunque, l'attività di chi cerca una via diplomatica. «È arrivata oggi la proposta di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu da tenersi domani», in modo che «chi ha informazioni» sull'attacco chimico della scorsa settimana in Siria potrà metterle a disposizione. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Emma Bonino, rispondendo ai parlamentari delle Commissioni esteri congiunte di Camera e Senato, precisando di attendere «conferma» sulla proposta.

Giovedì la riunione della Nato
Salvo cambiamenti dell'ultima ora, la Nato discuterà giovedì prossimo della situazione in Siria: lo ha riferito il ministro degli Esteri, Emma Bonino, nel corso di un'udizione al Senato. La riunione si terrà a Bruxelles, nel quartiere generale dell'Alleanza atlantica.

Moallem: sfido chiunque a mostrare le prove delle armi chimiche
«Sfido chiunque abbia anche una sola prova sull'uso di armi chimiche da parte nostra di farla vedere all'opinione pubblica mondiale». Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri siriano, Walid al Moallem, negando «categoricamente» l'impiego di gas da parte delle forze lealiste.

L'avvertimento dell'Iran
L'Iran ha avvertito le Nazioni Unite che un intervento militare contro Damasco avrà «pesanti conseguenze» per la Siria e per la regione: lo ha dichiarato il portavoce del ministero iraniano degli Affari Esteri, Abbas Araghchi. Il capo della diplomazia iraniana, Mohamed Javad Zarif - secondo il portavoce - ha affermato che «l'uso di mezzi militari avrà pesanti conseguenze non solo per la Siria, ma per tutta la regione» nel corso di un colloquio ieri con il vice-segretario generale dell'Onu, con delega agli affari politici, Jeffrey Feltman.

Le prove portate dalla Russia all'Onu
Il portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito che esistono «delle prove» della responsabilità dei ribelli siriani nell'attacco e che sono state «presentate dalla Russia al Consiglio di sicurezza» dell'Onu. Ricordando la «situazione molto delicata» della regione, Abbas Araghchi ha detto di «sperare che i leader americani e di alcuni paesi europei si dimostrino sufficientemente saggi, in particolare senza l'autorizzazione del Consiglio di sicurezza» a favore di un'operazione militare.

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