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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2013 alle ore 18:44.
Un anno fa, in riva al lago di Como, il protagonista indiscusso era stato Mario Monti. Lo spread in calo (grazie anche al bazooka di Mario Draghi), le riforme al via e soprattutto quel pragmatismo che piace tanto a chi fa impresa gli avevano consentito di conquistare la platea di banchieri e imprenditori del Workshop Ambrosetti di Cernobbio. Al punto che già si guardava a un Monti-bis (uno scenario che il ceo di Intesa, Enrico Cucchiani, defininiva «fondamentale e anche molto probabile»), magari con la benedizione di un Colle dove a Giorgio Napolitano avrebbe potuto succedere Romano Prodi, anch'egli presente – e protagonista - a Villa d'Este.
In dodici mesi tutto è cambiato, il quadro politico resta fluido e la finanza tuttora «orfana» di un interlocutore politico considerato serio e affidabile. Com'era, appunto, Mario Monti un anno fa. Di candidati a prenderne il posto ce ne sono, forse anche troppi. Il palcoscenico della politica italiana è quanto mai affollato, e la prova da oggi si avrà proprio da oggi a Cernobbio, dove l'elenco di ministri e onorevoli attesi sopra e sotto il palco dei relatori non sembra mai stato così lungo.
Chi riuscirà a far dimenticare la love story di fine estate di un anno fa con Mario Monti? Senz'altro ci proverà Enrico Letta, a sua volta frequentatore abituale dell'Ambrosetti: ha il profilo giusto per convincere imprenditori e banchieri, ma l'esperienza di governo finora è stata troppo breve per suggellare un patto con il gotha della finanza; atteso al rientro dal G20 di San Pietroburgo, il premier chiuderà la tre giorni domenica mattina. Con Letta il vice Angelino Alfano, il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato e quello alle Riforme Costituzionali, Gaetano Quagliariello. E poi ancora, dalle file dell'esecutivo attesi il ministro con delega all'Istruzione, Maria Chiara Carrozza e quella con delega alla Salute, Beatrice Lorenzin. Fatte le somme, tre ministri targati Pd e tre Pdl, in una sorta di par condicio lacustre. Chiudono il conto la montiana Anna Maria Cancellieri (Giustizia) e due tecnici di spessore come il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni e quello del Lavoro Enrico Giovannini (presente anche sei mesi fa, ma da presidente Istat).
Tra i papabili al ruolo di pontieri tra la società civile e la politica, per ieri, oggi o domani, ci sono anche gli "onorevoli". Renato Brunetta, per esempio, così come Giulio Tremonti, presenze fisse a Cernobbio. E poi il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, o l'ex Ministro e banchiere Corrado Passera, che a Villa d'Este è di casa. E poi, perché no, pure il guru di Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio. Sempre che a Mario Monti, atteso al Workshop, non riesca il colpaccio: un ritorno di fiamma.
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