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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2013 alle ore 22:10.
L'ultima modifica è del 09 settembre 2013 alle ore 09:44.

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Berlusconi, Giunta verso il voto sulle pregiudiziali. Schifani: se accade, addio alla maggioranza - In Giunta pochi spiragli per il Cav (di S. Folli)

La giunta per le elezioni e le immunità del Senato che si occupa della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore per effetto della condanna per frode fiscale confermata dalla Cassazione è stata aggiornata alle 20 di oggi. «Il relatore ha illustrato tre proposte pregiudiziali e ci ha chiesto 24 ore per aggiornare un elemento. Ci aggiorniamo per domani alle 20 per discutere e mettere al voto» le pregiudiziali, ha spiegato Dario Stefano (Sel), il presidente della Giunta. «Sarà fatta una votazione unica», ha poi aggiunto.

E rispondendo a una domanda sulla possibilità che le questioni pregiudiziali sul caso Berlusconi poste dal relatore Andrea Augello in Giunta siano votate già domani sera Stefano ha risposto: «credo di sì», specificando «di non avere «volontà di fare presto, ma di essere seri e credibili rispettando il regolamento». Quanto alle dichiarazioni di Renato Schifani per il quale se c'è un voto entro oggi, cade il Governo Stefano ha detto che «é una dichiarazione che non mi riguarda. Io ho un ruolo interna corporis che devo rispettare». Il relatore Andrea Augello (Pdl) avrebbe detto nel corso della seduta che la Giunta dovrebbe rivolgersi alla Corte di giustizia Ue con sede in Lussemburgo per verificare se la legge Severino violi o meno i principi del diritto comunitario.

Schifani: con il voto di domani addio alla maggioranza
Il capogruppo Pdl al Senato Schifani ha dichiarato in serata ai Tg che«dalla giunta provengono segnali di muro contro muro. Un inaccettabile atteggiamento da parte del Pd e di M5S che intendono votare domani contro le pregiudiziali formulate dal relatore. Se dovesse succedere questo, non credo che si potrebbe più parlare di maggioranza a sostegno del governo».

«Se domani si voterà ad oltranza sulle pregiudiziali valuteremo attentamente se partecipare a questo tipo di lavori che ritengo illegittimo», ha poi aggiunto Schifani a Porta a Porta accusando il Pd rappresentato da Nicola La Torre di «violare il diritto» e di «assumersi la responsabilità» della crisi. «Voglio esprimere la mia grande amarezza per quello che si è configurato come un plotone di esecuzione. Non si è mai verificato che la giunta delle elezioni si desse questi ritmi, una procedura anonima e contorta che si propone di scardinare questa maggioranza e questo governo».

Zanda (Pd): Schifani sbaglia
«Lo dico molto pacatamente - ha dichiarato il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda - il senatore Schifani commette un errore molto grave continuando a collegare i lavori della Giunta del Senato alla sorte del governo di Enrico Letta. L'Italia, le sue istituzioni, le sue prospettive economiche, il lavoro di tanti cittadini e il futuro di tante famiglie non possono dipendere da una decisione della Giunta delle elezioni del Senato che il nostro ordinamento prescrive debba essere assunta esclusivamente sulla base dei principi del diritto e non per scelta politica».

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