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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2013 alle ore 16:51.

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Berlusconi: «Italiani reagite con me, farò politica anche fuori dal Parlamento». Epifani: toni sconcertanti - Videomessaggio integrale di Berlusconi

«Io sarò sempre con voi, decaduto o no», perché «Si può fare politica anche al di fuori del Parlamento». Questa la promessa finale agli italiani contenuta nel videomessaggio - diffuso oggi pomeriggio a partire dalle 18 a tutte le emittenti - con cui Silvio Berlusconi è passato al contrattacco mediatico dopo le ultime batoste giudizirie (la condanna per frode fiscale e la conferma del risarcimento per il Lodo Mondadori). A poche ore dal voto della Giunta del Senato che dovrà deliberare la sua decadenza dal Parlamento, l'ex premeier insiste nel sostenere la sua innnocenza: la sentenza della Cassazione sulla vicenda dei diritti tv, ricorda, «è politica, mostruosa, ma potrebbe essere non definitiva, come invece vuol far credere la sinistra, perchè nei tempi giusti, nei tempi opportuni mi batterò per ottenerne la revisione in Italia e in Europa».

Le toghe vogliono la via giudiziaria al socialismo
Nel messaggio, Berlusconi parla agli italiani rivolgendosi al lor o «come si fa in famiglia», e attacca la giustizia, problema di primo piano per l'Italia, «divenuto un paese dove non esiste piu' lo stato di diritto». I magistrati, spiega l'ex premier, vogliono promuovere «la via giudiziaria al socialismo», costringendolo ad affrontare nel tempo circa 50 processi per metterlo fuori dall'agone politico. Io - sottolinea - «non ho commesso alcun reato, io non sono colpevole di alcunché, io sono innocente, assolutamente innocente«. E aggiunge: «non possiamo permettere che l'Italia resti nella gabbia di una giustizia malata».

Italia chiusa nella gabbia di una giustizia malata
I magistrati sono uno dei temi ricorrenti del videomessaggio, in cui non mancano riferimenti alla cronaca recente, come la sentenza del Lodo Mondadori che ha condannato la Fininvest a risarcire la Cir di De Benedetti per la vicenda legata al controllo del gruppo editoriale. La magistratura, ricorda, «ha riconosciuto a un noto sostenitore della sinistra una somma 5 volte superiore al valore delle mie quote».

Sentenza diritti Tv, l'ex premier ribadisce la sua completa e totale innocenza
«Con dei pretesti - aggiunge - hanno attaccato me, la mia famiglia e perfino i miei ospiti». Riferendosi poi alla sentenza sui diritti tv Mediaset, il caso giudiziario dell'estate, Berlusconi ribadisce con forza la sua innocenza: «Io non ho commesso alcun reato, io non sono colpevole di alcunchè, io sono innocente, io sono assolutamente innocente». «Sfidando la realtà, sfidando il ridicolo, sottolinea ancora, sono riusciti a condannarmi a quattro anni di carcere, soprattutto all'interdizione dai pubblici uffici per una presunta ma inesistente evasione dello zero virgola rispetto ai dieci miliardi di euro, quasi ventimila miliardi di vecchie lire, versati allo Stato dal '94 ad oggi dal gruppo che ho fondato».

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