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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2013 alle ore 07:35.

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(Afp)(Afp)

C'è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che chiede che la Concordia sia portata nella sua città: "prevalga il buonsenso", afferma. C'è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha sempre ribadito la necessità di portare il relitto nel porto più vicino, cioè Piombino. Ma ora che la parte più difficile era rimettere la Costa Concordia in linea orizzontale, l'ultima delle preoccupazioni degli uomini della Titan Salvage e della Micoperi sembra invece il porto di destinazione per il suo smantellamento.

"La distanza è un problema relativo - spiegano i tecnici impegnati all'isola del Giglio- noi siamo pronti al trasporto in qualunque luogo, almeno del Mediterraneo". "L'ultima parola, per quanto ci riguarda - ha spiegato più volte Sergio Girotto, project manager della rimozione per conto di Micoperi - spetta a Costa Crociere. Aspettiamo ordini". Non è vero dunque che portarla a Piombino, che rappresenterebbe la soluzione più vicina, sarebbe preferibile per chi poi materialmente si dovrà fare carico del trasporto: "il progetto prevede un transito possibile in tutto il Mediterraneo. Ci devono solo dire dove".

Resta così aperta la domanda: dove andrà la Costa Concordia quando, secondo le previsioni, tra 9, 12 mesi saranno stati installati i cassoni di galleggiamento anche sul lato di dritta, quello finito di emergere la notte tra lunedì e martedì? Il Governo, sia Monti che poi Letta, e la Regione Toscana hanno sponsorizzato in tutti i modi Piombino, che ha ricevuto un finanziamento dello Stato pari a 111 milioni.

Il porto è inadeguato e ha bisogno di una radicale ristrutturazione per accogliere i 300 metri di lunghezza della Concordia. Sarebbe una corsa contro il tempo: "la nave deve andare via entro giugno dell'anno prossimo", tuona il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli. Sottinteso: non possiamo aspettare Piombino. In più, sono le condizioni dello stesso scafo a non permettere di prolungare l'attesa ancora a lungo. Ed ecco allora che le ipotesi di un trasporto della nave in Turchia, mai smentita da Costa Crociere, resta la più consistente, mentre, in Italia, le amministrazioni e i politici locali di Genova, Porto Torres, Palermo e Piombino continuano a litigare tra di loro.

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