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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2013 alle ore 17:40.
L'ultima modifica è del 23 settembre 2013 alle ore 11:32.

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Giorgio Squinzi (Ansa)Giorgio Squinzi (Ansa)

Lo stop all'aumento dell'aliquota Iva dal primo ottobre non è la priorità. Lo mette in evidenza il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenuto a margine dell'inaugurazione del Cersaie a Bologna. Squinzi replica così a chi gli chiedeva un commento su un possibile congelamento dell'aumento dell'imposta sul valore aggiunto fino a dicembre. Più in generale, Confidustria rinnova il suo sostegno a favore della stabilità dell'Esecutivo, unica via per realizzare le riforme che servono all'Italia e per agganciare la ripresa. «Noi - confida Squinzi - siamo preoccupatissimi, non preoccupati, per la stabilità del Governo perchè riteniamo che questo sia l'unico Governo possibile in questo momento, le cose da fare sono tantissime e sarebbe meglio concentrarci sui problemi dell'economia reale».

Squinzi e Camusso: subito giù le tasse sul lavoro
A cominciare dall'alleggerimento della pressione fiscale su imprese e lavoro. «Se vogliamo far ripartire il paese - sottolinea Squinzi - l'intervento sul cuneo fiscale é il banco di prova per le buone intenzioni di questo Governo». Quella del taglio del cuneo fiscale, annunciato dal premier Enrico Letta, sarà dunque una partita decisiva. Nel suo intervento al termine del direttivo della Cigl, Susanna Camusso avverte: la legge di stabilità dovrà affrontare il «nodo fondamentale dell'ingiusta redistribuzione del reddito», a partire dal taglio delle tasse su lavoro e pensioni. Se non si partirà da questo punto i sindacato confederali sono pronti ad «avviare una stagione unitaria di mobilitazione».

Il leader degli industriali: su Saccomanni dibattito da campagna elettorale
Secondo Squinzi, il dibattito sulle possibili dimissioni del ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, è «da campagna elettorale». Come industriali, ricorda, «lo abbiamo già detto da qualche giorno, che questo dibattito prima sull'Ici e sull'Imu, adesso sull'Iva, è purtroppo da campagna elettorale, non è un dibattito per far ripartire il Paese».

Squinzi: grande stima nel responsabile dell'Economia
Il numero uno degli industriali prende dunque le difese del titolare dell'Economia: «Ho grande stima di lui, è persona concreta».

Sui debiti Pa: lo Stato non ha avuto furore di pagare
Un altro punto debole è quello dei pagamenti della Pa. «Purtroppo - ricorda Squinzi - non è che lo Stato si sia fatto prendere dal furore di pagare i debiti». «È iniziato un processo - sottolinea - gli ultimi dati disponibili parlano di una quindicina di miliardi di pagamenti però aspettiamo di sapere, finalmente, quanti sono realmente: da quello che ci dicono dal Ministero dell'Economia questo dovrebbeessere noto alla fine di settembre». Comunque, conclude Squinzi, «penso che 15 miliardi sui 90-100 miliardi stimati fino ad ora non siano un passo in avanti clamoroso».

Sul credit crunch: denaro e servizi delle banche sono materia prima
Un altro nodo che pesa sulla capacità del sistema di lasciarsi alle spalle la crisi è la stretta al credito. «Sicuramente - spiega Squinzi - il denaro e i servizi forniti dalle banche dobbiamo considerarli come una materia prima e le banche devono lavorare, anche loro, con quest'ottica».

Elezioni tedesche: positivo che gli anti euro siano fuori dal parlamento
Il presidente di Confindustria commenta anche il risultato delle elezioni in Germania: «Di positivo, dalle elezioni tedesche, c'è il fatto che il partito anti euro non sia riuscito a raggiungere il quorum per entrare in Parlamento».

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