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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2013 alle ore 14:24.

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Adesso non ci sono più scusanti. «Dopo le elezioni tedesche non ci sono più alibi: dobbiamo mettere la crescita al centro in Ue», afferma il premier Enrico Letta, intervenendo a New York al Council of Foreign Relations. In primo luogo, serve una leadership politica: «L'Unione europea ha bisogno di una nuova governance, per obiettivi e per idee, per riscriverne il futuro e legittimazione». Il capo del Governo torna a dirsi «ottimista per le prospettive di crescita in Italia». E sulle continue fibrillazioni all'interno della maggioranza ammette: «Sto cercando di fare del mio meglio ma gestire una grande coalizione non è facile. Sono convinto che la stabilità prevarrà».

La Legge di stabilità ridurrà la pressione sul lavoro
A sindacati e imprese che chiedono un alleggerimento della pressione fiscale sul lavoro, Letta assicura: venerdì «c'é un importante consiglio dei ministri sulle privatizzazioni. Dobbiamo trovare delle soluzioni, un passo per volta. La legge di stabilità sarà il piano per il 2014, con le missioni, l'organizzazione. Sarà un piano convincente, per il Parlamento e per l'opinione pubblica». La legge di stabilità che «stiamo per presentare - continua il premier - contiene un programma di bilancio molto importante, che prevede anche un consistente taglio delle tasse sul lavoro, che per l'Italia é un punto cruciale».

Giustizia: serve una riforma ma non per Berlusconi
Arriva una domanda sulla decadenza del leader del Pdl Silvio Berlusconi e sul nodo giustizia. «Ovviamente - afferma il premier - servono riforme anche nella giustizia penale. C'é bisogno di riforme, della giustizia penale e civile, non per risolvere i problemi di Berlusconi, ma perché ce n'é bisogno per il nostro Paese».

Sulla Siria l'Italia punta su soluzione diplomatica
Nell'intervento il presidente del Consiglio affronta anche il tema della crisi in Siria. E ricorda che l'Italia fin dall'inizio «ha lavorato per una soluzione diplomatica, chiedendo un ruolo centrale delle Nazioni Unite. Restiamo impegnati perché si arrivi alla conferenza di Ginevra 2». L'Italia, annuncia, stanzierà 50 milioni di dollari per aiutare i rifugiati siriani riparati nei Paesi limitrofi. Il provvedimento sarà adottato nel prossimo Consiglio dei ministri, venerdì.

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