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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2013 alle ore 17:32.

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Cecilia Malmström (Epa)Cecilia Malmström (Epa)

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha telefonato al commissario europeo per gli Affari interni Cecilia Malmström, in queste ore a New York, dalla quale ha avuto solidarietà e sostegno. Insieme hanno concordato di lavorare per inserire la questione sbarchi all'odg del consiglio dei ministri Ue di martedì, a Lussemburgo. Malmström andrà a Lampedusa, anche se i tempi sono ancora tutti da definire.

Malmström: nessun Paese può risolvere da solo un problema di questo tipo
«Ringraziamo le autorità italiane per i loro sforzi nel cercare di gestire questa difficile situazione. C'è una crescente pressione dei flussi migratori e questo ce lo dicono chiaramente i dati», così Michele Cercone, portavoce del commissario Ue. «Gli sforzi sono stati fatti per cercare di gestire queste circostanze difficili e straordinarie - ha aggiunto -. Ma nessun Paese può risolvere da solo un problema di questo tipo. Dobbiamo mettere in campo nuovi strumenti, nuove politiche, a livello europeo».

La stessa Malmström sul suo profilo twitter, questa mattina, aveva scritto: «Sono inorridita dalla tragedia di Lampedusa. I miei pensieri vanno alla vittime e ai loro familiari. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per combattere il traffico di esseri umani».

Ma Consiglio d'Europa ci boccia: minata fiducia nell'ordine legale europeo
Non si sa se queste dichiarazioni possano essere interpretate come una presa di distanze da un rapporto del Consiglio d'Europa che soltanto ieri ha bocciato l'Italia. Cosa dice il documento approvato a Strasburgo? Tutte le misure prese in questi ultimi anni dall'Italia per gestire i flussi migratori sono state «sbagliate o controproducenti». Così il rapporto approvato oggi all'unanimità dalla commissione migrazioni dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa boccia la politica migratoria italiana. Nel documento si sottolinea che quanto fatto sinora non ha messo «l'Italia in grado di gestire un flusso che è e resterà continuo».

Il rapporto critica in particolare i ritorni forzati di immigrati in paesi, come la Libia, dove rischiavano la tortura, se non la vita, la gestione dei Cie, la decisione di dichiarare continuamente lo stato d'emergenza per «adottare misure straordinarie al di la dei limiti fissati dalle leggi nazionali e internazionali». Nel testo si afferma poi che «a causa di sistemi di intercettazione e di dissuasione inadeguati», l'Italia si è di fatto trasformata in una calamita per l'immigrazione, in particolare per gli immigrati che cercano una vita migliore all'interno dell'area Schengen. Insomma, tutta colpa nostra.

Come se non bastasse nel documento si afferma che alcune delle scelte fatte dalle autorità italiane «rischiano di minare la fiducia nell'ordine legale europeo e nella Convenzione di Dublino». Infine, nel testo viene evidenziato che la strada sinora seguita dall'Italia «non ha aiutato a convincere gli altri paesi membri della Ue a condividere la responsabilità» per i flussi in arrivo sulle coste italiane.

Nel testo, che l'assemblea dovrà discutere e votare in plenaria nei prossimi mesi, si chiede all'Italia di adottare una politica corrente che permetta al Paese di gestire in modo efficiente immigrati, richiedenti asilo e rifugiati. Secondo l'autore del rapporto, il britannico Christopher Chope, «l'Italia ha le risorse per farlo e solo facendolo potrà assicurarsi il sostegno e la solidarietà dei paesi europei».

Hahn: utilizzare i fondi strutturali
Sul versante della proposta, invece, Johannes Hahn, commissario Ue agli Affari regionali, rispondendo ad una domanda su quello che può essere fatto per prevenire tragedie come quella di oggi a Lampedusa, ha spiegato che «i fondi strutturali, seppure in modo limitato, possono essere utilizzati» per affrontare la questione dei flussi migratori.

«Questo non è il mio dossier, ma penso che l'Europa nel suo insieme abbia una responsabilità su questa questione ed abbiamo indirizzato verso questo diverse misure - ha detto Hahn -. E la mia collega Malmström è estremamente attiva sulla questione. Ci sono fondi disponibili per affrontare questi problemi. In modo limitato possono essere utilizzati anche i fondi strutturali, ma spetta alle autorità nazionali e regionali farsi avanti con queste richieste».

All'apertura del midday briefing Hahn aveva espresso la «tristezza» per quanto avvenuto a nome delle istituzioni Ue. «Questa è una vera tragedia ed è qualcosa per cui l'Europa deve essere molto triste e vedere come può migliorare la situazione», ha detto.

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