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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2013 alle ore 08:59.

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(Epa)(Epa)

Sono un centinaio gli immigrati morti nel relitto del barcone naufrato stamattina a davanti alle coste di Lampedusa. Lo si apprende da fonti qualificate del coordinamento dei soccorsi. Lo scafo si è rovesciato ed è affondato trascinando con sé almeno cento profughi, intrappolati all'interno. Al bilancio dei soccorritori si aggiungono 93 cadaveri recuperati a terra e 151 sopravvissuti. Le prime stime indicano che l'imbarcazione ospitava "almeno" 500 persone. Tra i corpi recuperati si contano 4 bambini e almeno 4 donne, una delle quali incinta. L'imbarcazione si è capovolta nella notte «a mezzo miglio dall'Isola del coniglio» di fronte a Lampedusa. Il sindaco dell'isola Giusi Nicolini riferisce anche che tra i superstiti è stato individuato e fermato un presunto scafista. È un giovane tunisino che era stato raccolto tra i superstiti riconosciuto da un gruppo di migranti. I cadaveri, che si trovano al momento sul molo Favarolo a Lampedusa, saranno trasferiti nell'hangar dell'aeroporto.

La ricostruzione ai microfoni di Skytg24 è quella di Antonino Candela, commissario straordinario dell'Assistenza sanitaria di Palermo, attualmente operativo a Lampedusa dove è in azione la macchina dei soccorsi. Già intorno alla mezzanotte, si era verificato «un altro sbarco, di 463 siriani, con 30 bambini dei quali una piccola di appena 2 mesi».

Con l'isola già in piena emergenza, si è consumato il dramma del naufragio del secondo barcone: «Probabilmente, si è capovolto a causa dei movimenti scomposti delle centinaia di persone a bordo, nel momento in cui hanno visto terra«, ha spiegato l'operatore sanitario «in base a quella che è la mia esperienza». Nel frattempo, però, sono emerse altre ricostruzioni. Secondo i carabinieri, alcuni dei migranti avrebbero dato fuoco a una coperta per farsi vedere, causando un incendio di grosse dimensioni sul barcone.

Alle 13 circa è stato individuato il relitto del barcone naufrato stamattina davanti alla costa dell'Isola dei conigli a Lampedusa. Il natante è quasi completamente affondato ed è stato avvistato dai piloti di un ATR42 della Guardia costiera. Dal mare affiora una piccola parte dello scafo, che ha preso fuoco dopo che i passeggeri avevano acceso un falò per segnalare la loro presenza e farsi soccorrere. L'incendio ha scatenato il panico a bordo e la barca si è rovesciata per poi affondare.

«I primi soccorsi - ha riferito Candela - sono stati forniti da barche a uso turistico che, sentendo le urla in acqua, sono intervenute». Secondo le testimonianze a caldo raccolte dall'operatore proprio dai turisti che hanno accompagnato i primi migranti a terra «vi erano centinaia di persone in acqua, anche bambini». I naufraghi «dovrebbero essere di nazionalità eritrea» ha aggiunto il funzionario dell'Azienda sanitaria provinciale di Palermo. Tra loro «123 persone sono state già assistitite e visitate e non vi sono casi gravi. In banchina vi è un massiccio dispiegamento di forze».

«Basta! Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? È un orrore continuo» il commento del primo cittadino di Lampedusa, Giusi Nicolini, mentre cerca di tenersi informata sull'ennesima tragedia che coinvolge migranti.

Proprio oggi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era intervenuto sul tema del diritto di asilo. In un messaggio inviato per la presentazione del «Rapporto Italiani nel Mondo 2013» della Fondazione Migrantes, Napolitano ha invita a rivedere con «maggiore sensibilità» le politiche di accoglienza. «La tragedia di Ragusa con 13 morti vittime di criminali scafisti (l'episodio che ha preceduto la tragedia di oggi, ndr) scuote le nostre coscienze e impone a noi tutti di porre in essere le misure necessarie per evitare il ripetersi di queste tragedie. Il drammatico crescere di fenomeni di fuga da paesi in guerra e da regimi oppressivi ci obbliga ad affrontare specificamente con assai maggiore sensibilità i problemi di una politica dell'asilo".

In mattinata vice premier da Berlusconi a Palazzo Grazioli
È stata annullata la prevista conferenza stampa del vicepremier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a palazzo Chigi, insieme agli altri ministri del Pdl. L'incontro con i giornalisti, organizzato per fare il punto dopo la fiducia incassata ieri dall'Esecutivo e la difficile giornata per il partito guidato da Silvio Berlusconi, è stato cancellato perché Alfano ha deciso di recarsi immediatamente a Lampedusa.

Domani Alfano riferisce alla Camera
Domani il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sarà alla Camera per riferire sulla tragedia di Lampedusa. Lo ha annunciato la presidente Laura Boldrini. «Ho parlato con il ministro Alfano che si sta recando a Lampedusa, il ministro ha dato la sua disponibilità a riferire alla Camera domani in tarda mattinata sia sulla situazione che sugli interventi», ha detto Boldrini.

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