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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2013 alle ore 11:12.

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Migliora l'indebitamento della Pa ma vola la pressione fiscale - Bankitalia: ad agosto crollo record dei prestiti

È migliorato sensibilmente l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche nel secondo trimestre del 2013. Secondo i dati dell'Istat, infatti, il saldo tra le entrate e le uscite pubbliche in rapporto al Pil è stato pari, tra aprile e giugno scorso, all'uno per cento, ovvero 1,2 punti in meno rispetto a quanto misurato nello stesso trimestre del 2012.

L'impulso al miglioramento dei conti pubblici sembra coincidere, quanto a tempi, con l'insediamento del nuovo governo. Esso è meno visibile se si raffrontano i primi due trimestri dell'anno in corso con il primo semestre del 2012: in questo caso abbiamo un rapporto tra indebitamento netto e Pil, pari al 4,1 per cento, con una riduzione di soli 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Del resto, nel secondo trimestre di quest'anno il saldo primario, al netto degli interessi passivi, è risultato positivo e pari a ben il 4,7 per cento del prodotto, con un miglioramento di 0,9 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2012.

Ma i dati trimestrali dell'Istat, da valutare soprattutto come segnalazione di tendenza (la definizione di indebitamento netto, tra l'altro, non è quella valida ai fini di Maastricht per via del diverso trattamento degli swap) parlano anche della composizione molto sbilanciata dei nostri conti pubblici. Così la pressione fiscale nei mesi compresi tra aprile e giugno è arrivata al 43,8 per cento, facendo registrare un +1,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: un fardello davvero pesante per un'economia che cerca disperatamente di risollevarsi dalla crisi. Quanto alle uscite dello Stato, le spese correnti sono aumentate dello 0,7%(ma il loro incremento è dell'1,8% se lo si valuta al netto della spesa per interessi). Invece le uscite in conto capitale (tra le quali, come si sa, rientrano gli investimenti pubblici) sono scese del 5,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012. Sembrano tutte cifre destinate a offrire molti spunti di riflessione al nuovo commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, in arrivo al ministero dell'Economia il 23 ottobre.

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