La Libia è l'ultimo paese finito sull'orlo del caos: ecco tutti i fronti aperti sulla sponda Sud del Mediterraneo
Dalla Libia all'Iraq passando per Algeria, Tunisia, Egitto e Siria, dopo le primavere arabe è ancora vasto il fronte dei Paesi senza pace sociale - Libia la primavera tradita di R. Bongiorni
di Alberto Negri
1. Libia
Prima avevamo paura dello stato di Geddafi, adesso temiano che non ci sia più uno stato. Così mi diceva a Tripoli qualche tempo fa il medico Ahmed in una sintesi quasi perfetta di quello che è lo stato attuale del Paese, diviso tra i conflitti locali e la violenza delle milizie degli ex ribelli. La scorsa settimana la stessa preoccupazione mi è stata espressa del ministro della Cultura Al Habib, un gentile architetto minacciato dai siti religiosi islamici come molti altri intellettuali e giornalisti. E' inutile oggi chiedere alla Libia quello che non è: non è uno stato _ né quello di Gheddafi per altro ci somigliava molto _ e forse neppure una nazione. Resta però un Paese che non tollera l'intervento straniero, un sentimento esaperato dall'operazione americana per il sequestro di Al Libbi, esponente di Al Qaida.
Avviso ai naviganti: in Libia ci sono solo due motovedette per pattugliare le coste (altre due sono riparazione nei cantieri tunisini) ma si trovano nel porto di Bengasi dove le forze locali non intendono assolutamente cederle al governo di Tripoli. I mercanti di vite umane possono fare traquillamente i loro traffici in accordo con le milizie locali.
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