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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2013 alle ore 08:17.

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Rush finale per la legge di stabilità, in vista del varo martedì prossimo. Una manovra che punta a mobilitare risorse per 12 miliardi che possono salire a 15 miliardi con dismissioni e infrastrutture. In primo piano il taglio del cuneo fiscale, per 4-5 miliardi. Previsti 2 miliardi per i Comuni sotto forma di allentamento del patto di stabilità interno. Tra gli interventi anche uno stanziamento di un miliardo al fondo per le politiche sociali. Non è escluso che parte delle dismissioni venga utilizzata all'interno della manovra. Sull'Iva atteso il via a un'aliquota del 7 per cento. Le coperture arriveranno da spending review, riordino delle «tax expenditures» e agevolazioni alle imprese. Il ministro Saccomanni: «Meno cuneo fiscale con meno spesa».
Pesole, Bocciarelli, Mobili u pagine 4-5I contenuti della legge di stabilitàCUNEO FISCALE
Riduzione progressiva
Il taglio al cuneo fiscale per imprese e lavoratori è considerato il cuore della legge di stabilità per il triennio 2014-2016. Avrà un effetto progressivo nei tre anni e riguarderà sia le imprese che i lavoratori. Per questi ultimi si lavora all'aumento delle detrazioni Irpef sui redditi medio bassi tra i 45 e i 60mila euro. Per le imprese si punta alla deducibilità del costo del lavoro ai fini Irap per i neoassunti. Sulla falsariga di quanto già fatto dal Governo Monti con il salva-Italia e nell'ultima legge di stabilità sul tavolo resta sempre l'aumento delle deduzioni Irap per dipendenti, giovani e donne. Sul fronte contributivo il taglio al cuneo punta su contributi Inail e quelli per la malattia MISURE PER LE IMPRESE Reddito d'impresa
Contro il credit crunch banche e assicurazioni potranno dedurre in cinque anni svalutazioni e perdite su crediti. Da definire, in relazione alle risorse disponibili, la decorrenza dell'abbandono del meccanismo di deducibilità in diciottesimi (per la parte eccedente lo 0,30% deducibile in ciascun esercizio). Per il potenziamento dell'Ace (Aiuto alla crescita economica) si punta al raddoppio del rendimento nozionale del capitale (ora al 3%) nel caso di imprese che si quotano con aumento di capitale. Si riapre alla rivalutazione dei beni di impresa con il pagamento di un'imposta sostitutiva delle imposte dirette e dell'Irap che va dal 12 al 16%. L'Imu sarà deducibili al 50% dall'Irpef e dall'Ires ma non dall'Irap FONDO DI GARANZIA Possibile potenziamento
Nella legge di stabilità potrebbe essere riproposta la misura inserita nelle bozze della "manovrina" ma poi saltata, ovvero il passaggio del Fondo di garanzia dal ministero dello Sviluppo all'Economia. Contemporaneamente si ragiona su un rifinanziamento triennale di 2,8 miliardi e sulla possibilità di mettere in pratica il progetto congiunto Confindustria-Abi- Alleanza Coop-Rete Imprese. L'idea delle quattro associazioni è quella di affiancare al Fondo Pmi altri due fondi di garanzia: uno per i grandi progetti di innovazione industriale e uno per le famiglie, con garanzie sui mutui casa, sull'acquisto di beni durevoli e interventi per le eco-ristrutturazioni

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