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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2013 alle ore 13:16.
L'ultima modifica è del 16 ottobre 2013 alle ore 16:47.

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Giorgio Napolitano con Renzo Gattegna (Ansa)Giorgio Napolitano con Renzo Gattegna (Ansa)

«È un merito del Parlamento italiano anche dando un esempio ad altri Parlamenti aver approvato questa norma ieri già alla Camera dei deputati e sono convinto che sarà presto completato l'iter parlamentare». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commentando il Ddl sul negazionismo, dopo aver partecipato alla Sinagoga di Roma alla celebrazione del 70esimo anniversario della deportazione degli ebrei di Roma. Si tratta «dell'affermazione dell'importante attaccamento ai principi di libertà e tolleranza».

Il ddl sul negazionismo non ha ottenuto la deliberante
Il disegno di legge sul negazionismo tornerà all'aula del Senato e non sarà esaminato dalla commissione Giustizia in sede deliberante. Il presidente della commissione, Francesco Nitto Palma (Pdl), ha «preso atto» della presentazione formale della richiesta di ritorno in aula da parte di un quinto dei componenti della commissione: i quattro senatori di M5S Maurizio Buccarella, Mario Giarrusso, Enrico Cappelletti e la capogruppo Paola Taverna in sostituzione di Alberto Airola, più il senatore socialista Enrico Buemi. Il ddl dovrà essere calendarizzato per l'aula da una prossima conferenza dei capigruppo.

Giornata di coesione e solidarietà di tutte le fedi e religioni
«Oggi - ha detto il Capo dello Stato - è una grande giornata di coesione e di solidarietà tra tutte le fedi e le religioni». Il capo dello Stato è stato accolto da un lungo applauso e da una standing ovation al suo arrivo nel Tempio Maggiore di Roma. Ad attenderlo il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, in occasione dei 70 anni dalla deportazione degli ebrei romani. Alla cerimonia, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, l'ambasciatore dello Stato di Israele, Naor Gilon, rappresentanti di scuole ebraiche romane e due sopravissuti ai campi di sterminio nazista, Enzo Camerino e Lello Di Segni. Presenti inoltre Gianni Letta e gli ex sindaci di Roma, Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Gianni Alemanno.

Pacifici: Il Governo ci sostenga nel recupero di 7mila volumi razziati dai nazisti
«Confidiamo nel sostegno del governo per recuperare circa 7.000 volumi, risalenti all'epoca medioevale, razziati l'11 ottobre del 1943 dai nazisti a Roma», è'appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lanciato oggi dal presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. «Si tratta di volumi di cui faceva parte la storica biblioteca della nostra comunità. Oggi, presidente - ha proseguito Pacifici rivolgendosi al Capo dello Stato - siamo alla ricerca di quei manoscritti che presumiamo essere in Russia e confidiamo, lo ripeto, nel vostro sostegno».

Gattegna: in Europa e nel mondo nuovi nazisti e fascisti
«Nessuno potrà mai negare che la Shoah è stata una profonda voragine nella quale una parte del genere umano è precipitata e che si caratterizza per i metodi di sterminio che sono stati applicati'», ha detto il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, nel suo intervento al Tempio Maggiore di Roma. «Fu infatti un genocidio scientificamente programmato - ha aggiunto Gattegna - e finalizzato a sterminare milioni di esseri umani il più rapidamente possibile, con la minima spesa, e addirittura con l'utilità che derivava dallo sfruttamento dei deportati fino allo sfinimento attraverso il lavoro forzato e l'uso dei loro corpi come cavie di laboratorio. Questo fu l'orrore aggiunto, qualcosa che non si era mai visto prima». Il leader dell'Ucei ha sottolineato che nonostante tutto ciò che è accaduto «esistono ancora in Europa e nel mondo nuovi nazisti e nuovi fascisti che orgogliosamente rivendicano l'eredità morale di quei criminali. La prima caratteristica che li distingue è il negazionismo, la falsificazione dei fatti storici e la diffusione della tesi che i campi di sterminio non sono mai esistiti e che si tratterebbe di una manipolazione attuata dagli ebrei stessi e dalle nazioni vincitrici della Seconda Guerra Mondiale». Gattegna ha rimarcato che «i nazisti furono assassini di esseri umani, i loro seguaci di oggi sono assassini della memoria. Ma non si illudano, non vinceranno mai».

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