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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2013 alle ore 18:09.
L'ultima modifica è del 19 ottobre 2013 alle ore 18:52.

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Erich Priebke (Ansa)Erich Priebke (Ansa)

«La storia si è risolta». Così l'avvocato, Paolo Giachini, annuncia di aver «trovato un accordo con le autorità» sul destino della salma dell'ex capitano delle Ss Erich Priebke, condannato per l'eccidio delle Fosse Ardeatine del marzo 1944, rappresaglia nazista all'attacco partigiano in via Rasella a Roma.

«Verrà sepolto in un posto che però io non rivelo», sottolinea il legale ricordando che le ipotesi erano una sepoltura «in Italia o in Germania» e che nell'ambito di queste ipotesi «si è trovata una soluzione». Una soluzione che Giachini definisce «soddisfacente». Da Berlino, intanto, un commento del Governo: «È auspicabile che i resti mortali del signor Priebke possano trovare pace in maniera appropriata», ha detto Steffen Seibert, portavoce del cancelliere Angela Merkel. Una posizione che potrebbe fare discutere.

«Per quanto ci riguarda finora, nella giornata di oggi, non abbiamo avuto nessuna telefonata da parte del legale della famiglia di Priebke e non è arrivata nessuna richiesta», hanno affermato fonti diplomatiche dell'ambasciata di Germania a Roma.

Dopo tanto clamore e gli scontri di Albano laziale, dove il corpo del centenario criminale nazista è stato portato e dove, durante i suoi funerali, vi sono stati lacrimogeni, sfilate e la paura del prefetto di un raduno nazi, qualcuno comunque pregherà per la salma. «Stasera la messa di requiem per Erich Priebke la faccio. Voglio sottolineare che la salma non c'è. Si tratta di una benedizione con assoluzione al feretro. È semplicemente un requiem».

Così all'Adnkronos il sacerdote lefebvriano don Floriano Abrahamowicz ribadisce di non voler tornare indietro sulla sua decisione di celebrare stasera una messa in ricordo del suo amico ex ufficiale delle Ss, nonostante ieri ci sia stato "un assalto" alla sua abitazione da parte di una decina di giovani che hanno lanciato uova contenenti vernice rossa e scritto con lo spray insulti nei suoi confronti.

«Sono intimidazioni stupide perché non colpiscono me - spiega il sacerdote lefebvriano - ma il proprietario della casa, che non sono io». Infatti nell'appartamento al piano terra di via Nenni a Paese, in provincia di Treviso, don Floriano ha ricavato una piccola cappella dove alle 19 di stasera pregherà «per il riposo dell'anima» di Priebke.

«Stasera arriveranno da tutto il Triveneto, fedeli, amici, conoscenti - sottolinea - ma formalmente ho invitato i simpatizzanti neonazisti a non venire perché qui non c'entrano. La messa non ha e non vuole avere alcun risvolto politico».

E sulle tante polemiche innescate dalla sua decisione don Floriano spiega: «Se venissero i partigiani a chiedermi di celebrare una messa, io lo farei, ma non sono mai venuti». Quindi ricorda di aver conosciuto l'ex ufficiale delle Ss: «Era una persona moderata, retta e pacata. D'altra parte a 90 anni, quando l'ho conosciuto io, non è difficile essere pacati».

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