Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2013 alle ore 07:52.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 10:33.

My24

«È importante aprirsi all'esterno, confrontarsi con il mercato per capire dove eventualmente si sbaglia e in che cosa si può migliorare, allargare il Consiglio di amministrazione a una partecipazione ampia e qualificata di amministratori indipendenti e con background professionali differenti per arricchire l'azienda di esperienze e competenze».

Il suggerimento per una buona governance delle aziende familiari arriva dal presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti, che ieri ha partecipato all'incontro Governance e ricambio generazionale organizzato in Assolombarda da Alumni Bocconi, network di oltre 85mila laureati o diplomati del prestigioso ateneo milanese sparsi in 110 paesi dei cinque continenti. Un incontro «innovativo e multimediale» per affrontare e discutere un tema chiave nell'avvicedantamento dell'impresa familiare.
De Benedetti, che ha vissuto in prima persona questo tema, come soggetto stesso del ricambio generazionale nell'azienda di famiglia, è entrato anche nello specifico funzionamento dei consigli di amministrazione, sottolineando che essi «non devono essere meramente un organo chiamato a ratificare i risultati, ma possono rappresentare realmente il cuore pulsante di un'azienda». Per questo i Cda devono essere messi nelle condizioni di «lavorare efficacemente». Come succede in Cir: «Accanto alle riunioni ordinarie per l'approvazione dei risultati - ha precisato De Benedetti rispondendo alle sollecitazioni di Anna Puccio, consigliere indipendente Luxottica Group e docente di corporate governance all'Università degli Studi di Milano - coinvolgiamo il Consiglio in riunioni ulteriori per analizzare in dettaglio l'attività delle società del gruppo».
Il presidente di Cir si è inoltre soffermato su un principio di basilare importanza: «La famiglia deve essere al servizio dell'azienda e non il contrario. La priorità deve essere l'interesse dell'azienda e dei suoi stakeholders - specie se si tratta di una società quotata - e la famiglia viene necessariamente in secondo piano».

Suggerimenti, quelli avanzati da De Benedetti, ascoltati con attenzione dai tanti imprenditori presenti in sala e da quelli in collegamento videostreaming con le sedi regionali del Gruppo bancario Credito Valtellinese di Sondrio ed Acireale. Come dire, che i problemi legati al ricambio generazionale riguardano il nord e il sud del Paese. E non può essere altrimenti.
In streaming audio dalla Camera dei Deputati, l'onorevole Catia Polidori (Pdl) - figlia di imprenditori ed esperta di ricambio generazionale - ha ricordato che in Italia il 60% degli imprenditori ha più di 60 anni e che nel prossimo decennio il 43% di essi si troverà ad affrontare il passaggio generazionale. Un momento assolutamente non facile: «Al passaggio dalla prima alla seconda generazione sopravvive solo il 24% delle imprese e appena il 14% passa dalla seconda alla terza», ha sottolineato infatti l'onorevole.
Un motivo in più per darsi da fare. Ecco allora i «consigli pratici» di Stefano Modena, vicepresidente di Governance Consulting, su come orientare la governance per facilitare il ricambio generazionale.

Il primo suggerimento è «pianificare l'avvicendamento» decidendo quali sono «i punti di svolta»; il secondo è quello di separare i ruoli di azionista, consigliere e manager: «ognuno deve fare quello per cui è stato formato»; il terzo consiglio di Modena è quello di «professionalizzare ogni ruolo» e, l'ultimo, di «aprirsi all'esterno per non perserverare negli eventuali errori». Consigli per l'uso quanto mai utili in questo lunghissimo periodo di crisi che sta falcidiando le imprese. Come ha confermato l'altro ieri anche l'ultimo rapporto di Unioncamere: nei primi nove mesi del 2013 sono fallite 8.900 aziende, il 6% in più dello stesso periodo del 2012. Chissà quante di queste sono vittime di un mancato ricambio generazionale. Un ricambio, dunque, sempre più necessario per far uscire il Paese dalle secche della crisi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi