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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2013 alle ore 18:04.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2013 alle ore 18:42.

L'Irlanda lascerà, il 15 dicembre il programma di aiuti dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale, attivo dal 2010. E lo farà - questa è la vera novità annunciata dal governo di Enda Kenny - senza ricorrere ad alcuna «linea di credito precauzionale». Secondo il governo di Dublino, non è necessaria alcuna rete di salvataggio perché le condizioni di mercato sono favorevoli e le finanze pubbliche del Paese sono ormai sotto controllo
Si conclude così dopo tre anni di austerity e di riforme, il percorso di risanamento dell'economia del Paese controllato passo passo dall'Unione europea, dalla Bce e dall'Fmi dopo che il salvataggio internazionale con un prestito di 67,5 miliardi di euro.
Il governo irlandese comincia di nuovo a camminare con le proprie gambe. Come ha spiegato il primo ministro Kenny, l'Irlanda anziché ricorrere a una linea di credito precauzionale Ue-Fmi «si affiderà a un accordo con l'agenzia tedesca Kfw per finanziare le proprie imprese. «È arrivato il momento di prendere questa decisione», ha detto ieri Kenny. L'uscita dal programma di assistenza finanziaria dell'Unione «ristabilisce la nostra libertà economica e finanziaria», ha detto il ministro irlandese dell'Economia Michael Noonan.
«Questa mattina il ministro delle Finanze irlandese, Michael Noonan mi ha informato della decisione del governo irlandese di uscire dal programma di assistenza a dicembre come programmato. E l'uscita dal programma avverrà senza che venga richiesta alcuna linea di assistenza precauzionale», ha confermato da Bruxelles il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, entrando all'Eurogruppo. «Oggi è una buona giornata per l'Irlanda e gli irlandesi. La decisione presa dal governo irlandese dimostra che l'attuazione decisa di un'agenda di riforme può risollevare l'economia di un Paese e riportarlo sulla via della crescita sostenibile», ha detto Rehn aggiungendo che «il messaggio di Dublino ai mercati è molto chiaro: le misure di aggiustamento hanno pagato».
E anche il presidente della Bce, Mario Draghi, in una pausa della riunione dell'Eurogruppo ha sottolineato gli sforzi di Dublino. «Bisogna fare i complimenti al governo irlandese. Ha fatto grandi cose, il programma - ha detto Draghi - è stato rispettato per anni e sono stati fatti progressi in molte aree. Siamo fiduciosi che il governo irlandese prenderà tutte le azioni necessarie.
Per il governo tedesco della cancelliera Angela Merkel l'annunciata uscita dell'Irlanda, il prossimo dicembre, dal programma di aiuti internazionali e risanamento in cui era entrata tre anni prima è un "passo significativo". Il fatto che il primo Paese dell'eurozona abbia concluso con successo il programma concordato segna un giorno importante, si legge in un comunicato diffuso dal governo. Berlino si è poi detta disponibile, invitando anche gli altri partner dell'eurozona, a continuare a sostenere gli sforzi di risanamento per la stabilità, l'occupazione e la crescita del governo di Dublino attraverso la sua banca pubblica per lo sviluppo KfW.
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