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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 06:42.

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TORINO
I tabulati delle telefonate dei membri della famiglia Ligresti. E gli incroci con la famiglia Cancellieri-Peluso. Tiene banco il nodo politico dei rapporti con la galassia Fonsai del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri e di suo marito Sebastiano Peluso. E il caso, di fatto, si riapre, in vista del voto sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro presentata dal Movimento 5 Stelle e fissata alla Camera mercoledì 20 novembre. I giochi si riaprono in casa del Pd. Con Pippo Civati che chiede «che il gruppo del Pd voti questa decisione al suo interno. Siccome oltre a me anche Renzi ha fatto capire di volere le dimissioni del ministro, e siccome lui conta su una larga schiera di deputati è probabile che la decisione passi». E con un'assemblea del gruppo Pd già in calendario martedì. Nel frattempo arriva il commento del premier Enrico Letta: «Il caso è già stato chiarito».
A riportare d'attualità i legami tra Anna Maria Cancellieri e la famiglia Ligresti, le rivelazioni di «Repubblica» relative ad una terza telefonata del ministro con Antonino Ligresti, fratello di Salvatore, e ai contatti tra il marito della Cancellieri, Sebastiano Peluso, e lo stesso Ligresti, contatti che emergono dai tabulati del cellulare di quest'ultimo. Ma ricostruiamo la vicenda: a ridosso degli arresti di Jonella e Giulia Ligresti – e di Salvatore Ligresti, ai domiciliari dal 17 luglio scorso – la magistratura torinese decide di tenere "sotto controllo" ai fini dell'indagine il telefono di alcuni membri della famiglia. A cominciare da Gabriella Fragni, la compagna dell'ex patron del gruppo assicurativo. È da queste intercettazioni che emergono le telefonate che coinvolgono il ministro Cancellieri, telefonate di cui i pm Vittorio Nessi e Marco Gianoglio chiedono conto direttamente al Guardasigilli, che viene ascoltato dagli inquirenti a Roma il 22 agosto.
In un primo momento, dagli atti depositati dai pm emerge la telefonata che il ministro fa alla Fragni il giorno degli arresti, per esprimere solidarietà, come chiarisce in Aula il 5 novembre. Una seconda telefonata è tra il ministro e Antonino Ligresti, lascia traccia nel tabulato del telefono di Ligresti ed è confermata dallo stesso ministro ai pm. È la telefonata in cui si parla di Giulia Ligresti, della sua salute e della preoccupazione della sua famiglia. Chiamata seguita poi dalla segnalazione del caso ai vicecapi di dipartimento del Dap. «Un intervento umanitario assolutamente doveroso» lo definisce il ministro ai pm e come ha sostenuto poi in Aula. Il punto ora è la terza telefonata tra il ministro e Ligresti, una telefonata intercorsa il 21 agosto ed emersa successivamente, in relazione alla richiesta di acquisire i tabulati di Antonino Ligresti dal 17 luglio al 29 agosto.

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