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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2013 alle ore 18:14.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2013 alle ore 18:39.

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Tra gli immigrati che arrivano in Europa dalla Libia ci potrebbero essere dei combattenti per la jihad. Comunque rappresentano una minaccia alla sicurezza. A lanciare l'allarme è il ministro degli Esteri Emma Bonino, al termine del Consiglio Ue. «Ci sono sospetti - afferma la responsabile della Farnesina - che dalla Libia fra i vari disperati ci siano anche provenienze di jihadisti o qaidisti su una via europea, che tra l'altro è uno dei metodi che hanno usato spesso. Terrorismo? Non so dire. È una minaccia alla sicurezza».

Il ministro agli Esteri parla dunque di una possibile infiltrazione di elementi jihadisti o membri di al Qaeda tra gli immigrati irregolari che giungono in Italia attraverso il Mediterraneo. Bonino aggiunge che sono a disposizione delle autorità «spezzoni di informazioni che cominciano a diventare consistenti».

Bonino fa riferimento in particolare alle imbarcazioni irregolari provenienti dalla Libia. Inoltre il ministro sottolinea che nel Mediterraneo ci sono vari traffici illegali che «vanno dalla droga alle armi». Quanto al traffico di droga, il ministro mette in evidenza soprattutto la «droga in arrivo dall'America Latina che sbarca nel Golfo di Guinea e trova questo canale aperto,» in riferimento alla Libia e al Mediterraneo

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