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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2013 alle ore 14:00.
L'ultima modifica è del 01 dicembre 2013 alle ore 14:44.

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PARMA - Anche la Rai entra nell'Osservatorio permanente giovani-editori. A dare l'annuncio è stato il direttore generale della stessa Rai, Luigi Gubitosi, nel corso del convegno organizzato proprio dall'Osservatorio e dalla Fondazione Cariparma per celebrare la figura di Giambattista Bodoni a 200 anni dalla morte. «L'Osservatorio – ha spiegato Gubitosi – ha fatto in questi anni un grande lavoro per la formazione delle giovani generazioni. Anche noi, come Rai, vogliamo collaborare a questo sforzo e a questo progetto».

Ben presto quindi, il progetto "Quotidiano in classe", che quest'anno coinvolgerà oltre 2 milioni di studenti, si aprirà ai contenuti Rai. Come avverrà è «da studiare. E ci daremo da fare per farlo bene avendo ben chiaro il nostro obiettivo: far crescere lo spirito critico dei ragazzi e far sì che la loro capacità di essere padroni di se stessi cresca ulteriormente», ha commentato il presidente dell'Osservatorio, Andrea Ceccherini, stringendo più di qualche mano di ragazzi che si avvicinavano per complimentarsi sulla due giorni organizzata a Parma. "Guest star" uno dei più grandi disegnatori e tipografi della storia «arrivato a Parma nel 1768, chiamato dal Duca Ferdinando di Borbone per dirigere la Stamperia Reale», ha ricordato Giuliano Molossi, direttore della Gazzetta di Parma, più antico quotidiano d'Italia e all'epoca stampato proprio da Bodoni.

Un alfiere ante litteram del made in Italy, Giambattista Bodoni, ma anche uno dei personaggi cui è legata l'evoluzione della stampa nei secoli successivi, dal carattere Bodoni alle sue tante imitazioni. Proprio il ruolo dell'informazione, scossa dalla rivoluzione di internet e dei nuovi media, è stato il focus della discussione di ieri. «Il cattivo giornalismo può ridurre la pubblica opinione a uno scontro fra diverse fazioni a mo' di curve di tifosi» ha puntualizzato il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, che ha però invitato a «non sottovalutare il miracolo quotidiano dell'informazione». Che c'è «tutti i giorni, sempre, come nessun'altra attività produttiva», ha aggiunto richiamando l'attenzione sul fatto che «l'informazione di qualità non può essere gratuita, non deve essere una commodity». In questo quadro il discorso è legato al ruolo del giornalista che, mai come in questo periodo, «deve essere in grado di interrogarsi e selezionare».

Certo, non è mancata l'autocritica per una categoria spesso contigua al potere e parte della scena politica anziché osservatrice. «Sulla Rai c'è stato senz'altro in passato un eccesso di influenza da parte della politica che mi piace immaginare terminata», ha detto Gubitosi ricordando, in risposta a una domanda dalla platea, che il canone vale circa 1,7 miliardi su 2,7 di ricavi complessivi. «È per questo che siamo chiamati a uno sforzo di qualità che stiamo facendo. Dobbiamo differenziarci in questo dalla concorrenza», ha chiosato il dg Rai annunciando la partenza, nella nottata, «del sito informativo della Rai», rainews.it, che dovrebbe diventare il principale portale dell'informazione Rai.

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