Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2013 alle ore 06:42.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 10:58.

My24

Sotto l'albero di Natale i concessionari dei servizi aggiuntivi dei musei troveranno le nuove linee guida per la predisposizione dei bandi che dovranno rimettere a gara gestioni in prorogatio ormai da anni. Questo è l'intento del ministero dei Beni culturali e in particolare della Direzione della valorizzazione, che quelle linee guida ha confezionato. I tempi ci sono tutti per effettuare gli ultimi tre passaggi che mancano perché il documento diventi operativo: la firma del ministro (al quale le linee guida sono già state sottoposte), la delibera dell'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici e la registrazione della Corte dei conti.
Con l'arrivo delle nuove linee guida dovrebbe potersi sbloccare la situazione di impasse che si è creata nelle soprintendenze, che in questi ultimi due anni hanno provato – sulla base delle regole volute dall'ex direttore della valorizzazione, Mario Resca – a mettere a gara i servizi aggiuntivi, ma si sono dovute arrendere davanti a un contenzioso che ha quasi sempre dato ragione ai privati.

I conti sono presto fatti: solo sette bandi sono riusciti ad arrivare al traguardo, mentre altri tredici sono rimasti in stand by. Tra questi, anche le gare relative agli Uffizi, ai musei di Napoli, alla Reggia di Caserta, al Colosseo e al Foro romano. Senza contare che, vista la malaparata davanti ai Tar, il ministero dei Beni culturali ha imposto alle soprintendenze che avevano in animo di bandire nuove gare, di soprassedere, in attesa di procedure meno vulnerabili.
Questo è lo spirito del lavoro svolto per arrivare alle nuove linee guida. «A fine novembre 2012 abbiamo attivato – spiega Anna Maria Buzzi, responsabile della Direzione della valorizzazione – una consultazione pubblica, che ci ha permesso di stilare una bozza del documento, che prima dell'estate è stato sottoposto alla valutazione degli addetti ai lavori. Sulla base dei suggerimenti ricevuti abbiamo, poi, risistemato le linee guida, che ora sono in versione definitiva».

Le nuove regole nascono per funzionare come strumento operativo per le direzioni regionali dei Beni culturali, che fungono da stazioni appaltanti e devono predisporre le gare dei servizi aggiuntivi, ovvero bookshop, caffetterie, strutture di accoglienza, ristoranti, biglietterie. Ecco perché allegati alle linee guida ci sono la modulistica con i criteri essenziali per predisporre un bando, i disciplinari di gara e dei capitolati tecnici, nonché uno schema di atto di concessione.
Soddisfatti gli operatori del settore, anche se non nascondono alcune preoccupazioni. «Con le nuove linee guida si introducono, a venti anni dalla legge Ronchey che ha aperto i servizi aggiuntivi ai privati, nuovi concetti e strumenti, come il project financing, la redditività della gestione, l'integrazione tra gli attratori culturali e le altre attività turistiche. Siamo, però, preoccupati – afferma Patrizia Asproni, presidente di Confcultura – per il grande sforzo richiesto alle stazioni appaltanti in un momento di carenza di risorse. Si potrebbe ovviare con la costituzione di una task force ministeriale che affianchi le direzioni regionali oppure si potrebbe porre l'istruttoria propedeutica ai bandi a carico degli stessi partecipanti, facendo ampio ricorso al project financing e, comunque, a una vera concessione di valorizzazione».
A. Che.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi