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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2013 alle ore 09:24.
L'ultima modifica è del 06 dicembre 2013 alle ore 11:44.

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Un Barak Obama commosso si è presentato davanti alle telecamere per onorare il ricordo di Nelson Mandela, spentosi ieri all'età di 95 anni a seguito di una grave infezione polmonare. Il leader della Casa Bianca, nonché primo presidente afroamericano nella storia degli Stati Uniti, nelle sue prime battute ha pronunciato lo stesso discorso che «Madiba« tenne durante il suo processo nel 1964, davanti alla Corte Suprema di Pretoria.
«Ho combattuto contro il dominio dei bianchi e ho combattuto contro il dominio dei neri. Ho amato l'ideale di una società democratica e libera in cui tutti possono vivere in armonia e con pari opportunità. È un ideale per il quale spero di vivere e che spero di raggiungere. E se necessario é un ideale per cui sono pronto a morire», ha citato Obama.
«Mandela ha vissuto per questo ideale e lo ha reso reale», ha poi aggiunto. Un uomo «influente, coraggioso e profondamente buono. Michelle e io facciamo le nostre più profonde condoglianze alla famiglia». «Non posso immaginare la mia vita senza l'esempio di Nelson Mandela«, ha poi concluso Obama, parlando in diretta tv, visibilmente turbato. «Attraverso la sua fiera dignità e una volontà ferrea di sacrificare la propria libertà per quella degli altri, egli ha trasformato il Sudafrica e ci ha scossi tutti».

Con un proclama presidenziale, dopo aver reso omaggio al leader della lotta contro l'apartheid, Obama ha ordina di issare le bandiere a mezz'asta in tutti gli uffici pubblici statunitensi, a partire dalla Casa Bianca, «in segno di rispetto per la memoria di Mandela», si legge nel testo. Una misura che interesserà, precisa il Presidente Usa, tutti gli uffici pubblici, le postazioni militari e le basi navali in tutto il paese, ma anche le rappresentanze diplomatiche, consolari e le strutture miliari americane all'estero, incluso la flotta della marina, fino al tramonto del 9 dicembre.

Cordoglio é stato espresso anche dall'ex presidente Usa Bill Clinton, salito ai vertici dell'amministrazione di Washington proprio negli anni in cui Mandela diventava il primo presidente nero del Sudafrica. «Un campione di dignità umana e di libertà. Oggi - ha detto Clinton - il mondo ha perduto uno dei suoi più importanti leader e uno degli esseri umani più puri«, ha aggiunto.

I membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno osservato un minuto di silenzio. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha detto di aver «ispirato« la sua vita «a Nelson Mandela«. «La sua forza morale, la sua umanità - ha proseguito - hanno abbattuto il sistema dell'apartheid. E dopo 27 anni di detenzione non ha voluto vendetta ma ha parlato di riconciliazione e pacificazione».

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