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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2013 alle ore 08:10.
L'ultima modifica è del 09 dicembre 2013 alle ore 20:51.
Violenze, scontri, traffico paralizzato con cassonetti della spazzatura piazzati in mezzo alla strada, negozi chiusi, mercati deserti. Il movimento dei «forconi» è tornato ad alzare la voce con manifestazioni e proteste in tutta Italia, a cui hanno partecipato anche disoccupati, precari, pensionati, studenti e lavoratori di ogni settore, creando disagi e tensioni in diverse piazze.
È stata una giornata pesante a Torino, e la tensione rimane ancora alta per la protesta. Fermi sulle strisce pedonali in vari punti, hanno creato un ingorgo sulla grande rotatoria che va al rondò della Forca e anche in corso San Martino, dove automobili e bus provenienti da e diretti a Porta Susa sono fermi e incolonnati sulla strada, con proteste e l'incessante suono dei clacson.
La manifestazione andrà avanti a oltranza, nel capoluogo piemontese, con i tre presidi di piazza Castello, piazza Derna e piazza Pitagora. Lo conferma Andrea Zunino, portavoce del Coordinamento 9 dicembre a Torino, promotore della mobilitazione.
La città era in allerta fin da questa mattina per la protesta dei «forconi» - che ha legato artigiani, commercianti, ambulanti, tassisti, autotraspotatori, giovani disoccupati e frange ultrà del tifo sportivo - ma è stata presa un po' alla sprovvista dall'escalation nella centralissima piazza Castello, dove ha sede la Regione Piemonte, divenuta teatro di scontri prolungati, con lanci di fumogeni, bombe carta, pietre e mattoni da parte dei dimostranti e in risposta i lacrimogeni della polizia, con l'aria rimasta a lungo irrespirabile. La procura di Torino aprirà un fascicolo di indagine sugli incidenti, si apprende in ambienti giudiziari.
Poliziotti e carabilieri feriti
La questura di Torino fa il bilancio degli scontri avvenuti oggi in città durante la protesta dei "forconi": 14 appartenenti alle forze dell'ordine sono rimasti feriti. I manifestanti - ha spiegato la questura - hanno lanciato pietre, mattoni e corpi contundenti di vario genere, usato bastoni ed esploso grossi petardi contro le forze di polizia, dispiegate a protezione degli obiettivi istituzionali del centro città e sono stati feriti un vice questore aggiunto della polizia di Torino, 8 agenti dei reparti mobili della polizia di Bologna e Padova e 5 carabinieri. Inoltre tre auto di servizio della polizia sono state danneggiate dal lancio di pietre e mattoni, con parabrezza, finestrini, fanali rotti
A Torino poliziotti si tolgono il casco. Questura: non condividevano protesta
Applausi a Torino da parte dei manifestanti quando i poliziotti davanti alla Regione Piemonte, terminato il lancio di oggetti da parte di gruppi di manifestanti, si sono tolti il casco. Scene analoghe sono successe anche in altri punti della città, ad esempio in corso Bolzano davanti all'Agenzia delle Entrate, dove gruppi che protestavano violentemente sono stati respinti e anche qui, tornata una relativa calma, i poliziotti si sono tolti il casco. Sui social network sono postati e condivisi moltissimi video che ritraggono le scene con commenti di apprezzamento ed esultanza nei confronti della polizia.
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