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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2013 alle ore 06:48.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:17.

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TORINO - Tra 2014 e 2015 al via il cantiere per la realizzazione dei primi nove chilometri e mezzo del tunnel di base della Torino-Lione e per le opere preliminari, sia in territorio francese che italiano.
L'Osservatorio guidato dal Commissario Mario Virano fissa le prossime date per la Torino-Lione e ripercorre le tappe del dibattito sull'opera, dall'Accordo di Pracatinat al tavolo istituzionale istituito nel 2008 a Palazzo Chigi. In risposta alle accuse di un confronto democratico mai avviato sull'opera mosse da una parte degli amministratori locali e degli esponenti polititici che ribadiscono, Movimento Cinque Stelle in testa, l'inutilità e la dannosità dell'opera.

«Entro l'estate – ribadisce il commissario Mario Virano – Ltf dovrà concludere le procedure di gara per assegnare i lavori di scavo della discenderia di Saint Martin la Porte, così da aprire il cantiere, a cavallo tra il 2014 e il 2015, per realizzare la parte più difficile del futuro tunnel di base, quei 9,5 chilometri laddove le rocce sono più friabili. Questo significa che ci portiamo avanti con il lavoro in modo che la restante parte del tunnel di base, che sarà scavata in roccia compatta per un periodo di scavo intorno ai sei anni, arrivi in contemporanea». Entro giugno poi si dovrà definire il nuovo soggetto promotore dell'Alta velocità, composto dai Governi dei due paesi e da un rappresentante dell'Ue, e si definirà il dossier da presentare in Europa per ottenere la copertura del 40% dei costi di realizzazione dell'opera, pari a 8,3 miliardi.

Quanto alle opere preliminari, spiega Marco Rettighieri, direttore generale di Ltf, si tratta del pozzo di ventilazione da realizzare vicino a Modane e dei tre interventi previsti in territorio italiano: la realizzazione della galleria per collegare l'area del cantiere di Susa con la linea ferroviaria storica, all'altezza di Bussoleno; il trasferimento e la rilocalizzazione dell'autoporto Sitaf e della Pista di guida sicura di Consepi; infine la realizzazione dello svincolo autostradale all'altezza di Chiomonte. «Quanto allo scavo del tunnel geognostico della Maddalena – aggiunge Rettighieri – la talpa è avanzata fino a 300 metri e andrà avanti fino alla fine del 2015». In ogni caso, Ltf potrà operare fino a quella data per portare a termine le opere preliminari alla realizzazione del tunnel di base vero e proprio mentre l'operatività dello stesso Osservatorio, come stabilito dall'ultimo Consiglio dei ministri, sarà prolungata per il prossimo triennio, fino a fine 2016.

Resta ancora indeterminata la partita della sospensione del Patto di stabilità a favore dei Comuni della Valsusa maggiormente interessati dai lavori per un totale di importi pari a 30 milioni dal 2013 al 2016: nel "Milleproroghe" non ha trovato spazio la misura che avrebbe garantito alle amministrazioni, in particolare a quella di Susa, sede del futuro cantiere per lo scavo del tunnel di base, di derogare al patto per poter spendere impegnare risorse in opere considerate prioritarie dalle amministrazioni locali. «Dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il direttore Incalza – fa il punto il senatore del Pd Stefano Esposito, vicepresidente della Commissione Trasporti – ha assicurato che queste risorse non andranno perse però, purtroppo, non abbiamo una comunicazione formale, il rischio è che se questo intervento non sarà messo a punto entro domani (oggi per chi legge, ndr), allora salterà la possibilità di utilizzare i primi dieci milioni».

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